Oggi, mercoledì 22 gennaio alle ore 18, il professore Salvatore Corso terrà un incontro all’Università del “Mediterraneo per le tre età”, in piazza 25 Aprile a Trapani, in cui si parlerà dell’Ospizio Marino “Riccardo Sieri Pepoli”. Saranno anche illustrate alcune foto d’epoca e recenti scattate da Vito Callotta.
Il professore Salvatore Corso, autentico cultore delle bellezze e tradizioni trapanesi, ci ha voluto anticipare alcuni stralci del suo intervento su questa struttura storica della nostra città, oggi purtroppo quasi dimenticata.
L’Ospizio Marino “Sieri Pepoli” oggi ridotto a rudere, nasce dalla lungimiranza e dalla bontà del barone Antonio Sieri Pepoli che nel 1906 dona, per testamento, un’ingente somma per costruire un complesso di accoglienza destinato a bambini affetti da malattie curabili con i bagni di mare.
L’Ospizio Marino fu orientato a mezzogiorno sul canale che bagna la Salina Zavorra da Trapani fin oltre Birgi, con un ampio ingresso a doppia scalinata.
Con un totale di sessanta posti letto divisi tra ospedale e ospizio, al suo interno si praticavano cure di idroterapia e massoterapia. I giovani pazienti erano alloggiati in tre diversi padiglioni in base alla patologia di cui erano affetti.
Nel seminterrato vennero collocati la cucina, la lavanderia ed i servizi igienici, mentre l’ultimo piano era riservato alle suore.
Quotidianamente il cappellano giungeva attraverso un’imbarcazione, data in dotazione all’Istituto, per celebrare la Santa Messa.
Nel 1976, il complesso, subì gravi danni ai tetti a causa delle forti alluvioni e negli stessi anni fu oggetto di cambi radicali. Divenne infatti prima un centro di accoglienza per anziani e successivamente per immigrati.
Nel 2016 il patrimonio passa al governo regionale presieduto da Rosario Crocetta, mentre oggi è affidato all’attenzione del deputato regionale Valentina Palmeri.
Oggi, passati più di settanta anni dalla sua edificazione, viene richiesto un ripristino dai saccheggi subiti e dall’incuria degli anni.