Operazione “Tierra – Drug war” dei Carabinieri, confermate in appello le condanne per i narcotrafficanti

Sono state confermate in appello le condanne, per i palermitani Gaetano e Michele Gregoli – per entrambi i fratelli a 12 anni di reclusione – ed Emanuele Saglimbene – 9 anni e 4 mesi di reclusione – nell’ambito del processo nato dall’operazione Igres dei Carabinieri.

Ridotte, invece, rispettivamente da 16 a 12 anni, da 14 a 10 e da 12 a 9 anni e 4 mesi, le condanne per i salemitani Salvatore Miceli (catturato in Venezuela dai militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani e dell’Interpol il 20 giugno 2009), Mario Miceli (figlio di Salvatore) e Michele Decina.

Nonostante la detenzione in carcere Miceli, considerato dagli inquirenti una figura di spicco di Cosa nostra, aveva continuato ad interagire con l’organizzazione criminale – composta da sudamericani, palermitani e trapanesi – che organizzava traffici internazionali di cocaina importata dalla Colombia e di cannabis indica, coltivata in piantagioni indoor per finanziare l’importazione di cocaina.

L’indagine denominata “Tierra – Drug War” e condotta dal 2011 al 2015 dagli investigatori del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani in collaborazione con il R.O.S. di Palermo, ha permesso di segnalare all’Autorità giudiziaria circa 40 soggetti, alcuni dei quali hanno optato per il rito abbreviato.

Il 21 marzo 2018, il Tribunale di Palermo aveva condannato alcuni di loro a pesanti condanne tra cui Salvatore Miceli, già latitante e inserito nei primi trenta tra i più pericolosi d’Italia.