Potrà lasciare oggi la Casa Circondariale di Trapani, dove si trovava in custodia cautelare dal giorno del suo arresto, Salvatore Barone, presidente della Cantina sociale Kaggera ed ex direttore generale dell’ATM di Trapani.
Barone è accusato di aver favorito la famiglia mafiosa di Calatafimi Segesta ed era finito in manette lo scorso 15 dicembre nell’ambito dell’operazione “Ruina” della Polizia.
Come riporta un articolo pubblicato sul sito web su TeleSud, “il gip del Tribunale di Palermo ha accolto i rilievi del difensore di Barone e ha disposto l’immediata scarcerazione, stabilendo che non sussistono gravi indizi di colpevolezza che giustifichino la custodia cautelare in carcere”.
Secondo gli inquirenti Barone, nella qualità di presidente della Cantina, su indicazione di Nicolò Pidone, capo della famiglia mafiosa di Calatafimi, e attraverso Gaetano Placenza, suo fiduciario nella compagine societaria dell’azienda, avrebbe favorito assunzioni di personale finalizzate a dare sostentamento alle famiglie dei detenuti mafiosi e avrebbe dato somme di denaro, a favore di esponenti di Cosa Nostra, aggirando le norme statutarie interne della Cantina.
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