La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di Carmelo Bonetta, reo confesso del brutale omicidio di Nicoletta Indelicato, avvenuto a Marsala nella notte tra il 16 e il 17 marzo 2019.
L’uomo era stato condannato alla stessa pena nel corso del processo di primo grado, celebratosi con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Marsala.
L’udienza di stamane si è aperta con il previsto intervento dell’avvocato di Bonetta che ha chiesto alla Corte di riconoscere al suo assistito le attenuanti generiche alla luce della sua collaborazione durante indagini. Fu lui, infatti, a indicare il luogo, un vigneto in contrada Sant’Onofrio, dove fu trovato il corpo parzialmente bruciato della 25enne.
I giudici, invece, hanno solo riformulato uno dei capi di imputazione – la distruzione del cadavere, che è stata derubricata in tentata – senza modificare l’entità della condanna.
Nel corso della prima udienza del processo d’Appello, Carmelo Bonetta aveva reso dichiarazioni spontanee, dicendo di essersi pentito del proprio gesto e di non riuscire a dormire la notte al pensiero di aver ucciso Nicoletta Indelicato.
Il procuratore generale Giuseppe Fici aveva chiesto la conferma della condanna nei confronti dell’imputato, così come l’avvocato di parte civile che rappresenta la famiglia Indelicato, Giacomo Frazzitta.
Dell’omicidio è accusata, ed è stata condannata in primo grado all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Trapani, anche Margareta Buffa. La sentenza è stata emessa lo scorso 1 febbraio.
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