“Dobbiamo evitare una terza ondata a gennaio che potrebbe essere violenta. Intanto, non faremo un un nuovo lockdown generalizzato. Niente divisioni, è il momento di agire uniti”, ha detto ieri sera il presidente del Consiglio Conte presentando le misure del nuovo dpcm che entra in vigore oggi.
Confermato, come era trapelato nei giorni scorsi, il divieto di spostamento anche tra i Comuni per il 25 dicembre, Santo Stefano e Capodanno. “Abbiamo evitato il lockdown generalizzato – ha detto il premier spiegando il provvedimento – ma ora non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo scongiurare una terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e non essere meno violenta della prima”.
È una misura “ingiustificata” rispondono i presidenti delle Regioni secondo i quali si crea una disparità di trattamento tra chi abita in una grande città e i milioni di Italiani che vivono invece nei piccoli comuni.
Qualche deroga sarà però concessa, anche alla luce del parere del Comitato tecnico scientifico secondo il quale, proprio in considerazione della differenza di dimensioni tra città metropolitane e comuni minori, vanno comunque garantiti per le realtà più piccole gli spostamenti “per situazioni di necessità e per la fruizione dei servizi necessari”, a partire dal non lasciare gli anziani da soli. Lo stesso Conte ha confermato che tra i motivi che rientrano nello “stato di necessità” c’è l’assistenza alle persona non autosufficienti, così come sarà possibile sempre rientrare non solo alla propria residenza ma anche nel luogo “dove si abita con continuità”, una formula per consentire il ricongiungimento delle coppie conviventi.
È prevalsa, dunque, la linea dei rigoristi nel giorno in cui l’Italia ha registrato il record di vittime per Covid dall’inizio della pandemia, 993 in 24 ore. Il decreto legge cornice, già in vigore, e il Dpcm valido da oggi fino al 15 gennaio, contengono tutte le restrizioni già annunciate nei giorni scorsi e nessuna delle concessioni che erano state ipotizzate o chieste dai governatori. Niente centri commerciali aperti nei fine settimana e nei festivi, ristoranti chiusi la sera, niente sci fino al 7 gennaio.Chi decide di passare l’ultimo dell’anno in albergo dovrà cenare in camera ma soprattutto non ci si potrà muovere dal proprio comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno, giorno questo in cui, anzi, il coprifuoco sarà posticipato dalle 22 alle 7. Unica concessione, l’apertura dei ristoranti a pranzo il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, anche se il divieto di muoversi sarà comunque un ostacolo. Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese le crociere.
Per quanto riguarda bar e ristoranti nell’area gialla saranno aperti fino alle 18, anche a Natale e Santo Stefano, “quindi sarà possibile andare a pranzo fuori” nelle feste. Nelle aree arancioni e rosse, saranno aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto, la consegna a domicilio sarà sempre possibile.
I negozi al dettaglio rimarranno aperti fino alle 21 da qui al giorno dell’Epifania, confermando allo stesso tempo la chiusura dei centri commerciali nei weekend e giorni di festa. “Nelle giornate festive e prefestive – si legge infatti nel testo definitivo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole”.
Quanto “al problema dei festeggiamenti, dei cenoni, dei veglioni, molto sentito dagli Italiani e non solo – ha detto Conte – in un sistema democratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: raccomandiamo fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni, in cui i festeggiamenti diventano più intensi. E’ una cautela essenziale per proteggere noi stessi e i nostri cari, in particolare i più anziani, i nonni”.
Per sostenere “le attività commerciali che sono in grande sofferenza abbiamo deciso di far partire il piano Italia cashless”: ci sarà un extra cashback di Natale e fino al 31 dicembre ci sarà un rimborso del 10% (fino a 150 euro a persona, non a famiglia) per tutte le spese effettuate con carte o app.
Infine “dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado, in questa fase in ogni scuola sarà garantito il rientro in presenza del 75% degli studenti”.
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