Nuova ondata di siciliani provenienti dal Nord, DB chiede a Tranchida di acquisire gli elenchi

Foto Claudio Furlan - LaPresse 09 Marzo 2020 Milano (Italia) News Controlli ai passeggeri in partenza in stazione Centrale per le nuove norme dell emergenza coronavirus Photo Claudio Furlan/Lapresse 09 March 2020 Milan (Italy) New safety measure and check for passenger leaving Milan at the railway central station

“In queste ore leggiamo di una nuova ondata di siciliani che avrebbero acquisto i biglietti Trenitalia per scendere nelle Regioni del Sud, in particolare in Puglia e in Sicilia”, fanno sapere dal coordinamento comune gli esponenti di Diventerà Bellissima Trapani.

“Tutto questo è inammissibile – commenta Roberto Mollica coordinatore comunale di DB – se pensiamo che in tutta Italia è in vigore il decreto presidenziale che estende la zona “rossa” anche altre regioni del sud con limitazioni negli spostamenti che andrebbero giustificati solo per ragioni di necessità, per ragioni di salute e di lavoro. Ci chiediamo come mai nessuno effettui i dovuti controlli direttamente alle stazioni ferroviarie di Milano, una volta che l’aeroporto di Linate ha deciso di sospendere i voli”.

“Ai sensi del Decreto presidenziale contingibile ed urgente del 8 marzo – spiega Vincenzo Maltese, componente assemblea generale Diventerà Bellissima – le società di autolinee e Trenitalia “sono tenute a comunicare l’elenco dei passeggeri provenienti dalle zone indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti, anche tramite i sindaci. I Prefetti delle Province regionali, invece, dispongano verifiche presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali”. Questo è quello che è previsto nel suddetto provvedimento ed è quello che chiediamo pertanto al sindaco Tranchida, massima autorità sanitaria locale, e al Prefetto, in particolare adesso che il presidente Musumeci con l’ultima ordinanza in vigore da oggi, ha fatto un ulteriore giro di vite, limitando al minimo indispensabile gli spostamenti nell’isola, tagliando i collegamenti su gomma e aumentando ancor di più i controlli nei porti e aeroporti. Ricordiamo – conclude Vincenzo Maltese – che chi arriva in Sicilia, ha l’obbligo della quarantena domiciliare per due settimane, con divieto di contatti sociali, spostamenti e viaggi. Il trasgressore è penalmente perseguibile”.