La Regione Siciliana dovrà farsi carico del problema della gestione del servizio idrico nei Comuni in cui operava l’Eas”. Lo afferma la prima Sezione del TAR Sicilia nella sentenza che ha accolto il ricorso presentato da diversi Comuni del Trapanese contro i provvedimenti adottati dall’Assessorato all’Energia e dal commissario ad acta designato dall’amministrazione regionale che imponevano alle amministrazioni locali la presa in carico della rete acquedotti in vista della definitiva liquidazione dell’Ente Acquedotti Siciliani.
Il TAR, che già nel dicembre del 2018 aveva concesso la sospensiva dei provvedimenti, ha ritenuto fondato il ricorso presentato dai Comuni stabilendo che “le reti e gli impianti non possono essere trasferiti agli enti locali”.
La decisione dei giudici amministrativi arriva dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che, nel novembre scorso, aveva dichiarato l’illegittimità di un articolo della legge di stabilità regionale del 2017 con cui i Comuni venivano costretti a subentrare all’Eas nella gestione del servizio idrico prendendo in consegna le reti e gli impianti.
Il Tar, richiamando la sentenza della Consulta, sottolinea che il legislatore regionale “non possa affidare ai singoli Comuni la gestione del servizio idrico integrato” e che non sono possibili deroghe al principio di “unicità della gestione dell’ambito territoriale ottimale previsto nel Codice per l’Ambiente”.
Sulla questione si registra il commento del sindaco di Salemi, Domenico Venuti: “Accogliamo questa sentenza senza nessuno spirito di rivalsa – dice il primo cittadino – ma come un punto di partenza verso un ragionamento che, come abbiamo sempre sostenuto, deve essere corale e paritetico. I Comuni non possono subire la presa in carico della rete acquedotti senza avere certezze sotto il profilo della sostenibilità economica dell’operazione e degli investimenti che la Regione deve fare per renderla efficiente. Il rischio era quello di mettere ko i bilanci, a discapito dei cittadini, e questo non potevamo permetterlo.Chiudiamo questa parentesi e apriamo un dialogo sereno per una corretta gestione del servizio basata su una nuova gestione dell’Ati idrico provinciale, che a Trapani è attualmente commissariato dalla Regione. Servono investimenti sugli invasi e sulla rete e queste risorse possono essere individuate nel ‘Recovery Plan’. La Regione prenda in considerazione un programma di interventi equi su tutto il territorio e i Comuni non si sottrarranno al confronto”.
Anche la sindaca di Erice Daniela Toscano saluta con soddisfazione la decisione dei giudici amministrativi: “Dopo anni di disagio da parte dei cittadini – in cui il Comune di Erice ha dovuto mettere pezze alla gestione fallimentare dell’EAS, spendendo milioni di euro pur di assicurare acqua alle utenze, finalmente il Tribunale obbliga la Regione Siciliana a prendersi le sue responsabilità”.