Nino Ciulla, tra Covid e turismo: ecco come sarà l’estate di San Vito Lo Capo [INTERVISTA]

La grande scommessa sarà tornare alla normalità. Se dopo una pandemia come questa riusciremo ad avere la serenità per andare in spiaggia, per vivere una estate in riva al mare, se riusciremo in tutto ciò, il nostro territorio sarà sicuramente protagonista. E San Vito Lo Capo si candida ad essere la regina, però in sicurezza. È questo quello che si comincia a ipotizzare e il ruolo di Nino Ciulla, assessore al turismo del Comune di San Vito Lo Capo, è fondamentale. Praticamente un ministero più che un assessorato. Prima della pandemia era una continua ricerca di record, con il turismo che muove milioni di euro nel nostro territorio e Ciulla deve organizzare eventi, invitare la gente ad arrivare, invogliare. Deve vendere un prodotto. Ma il 2021 che hanno sarà?

– Assessore, il settore del turismo rischia il collasso a causa della pandemia. Fortunatamente la scorsa estate, almeno per la provincia di Trapani, non è stata così disastrosa come era stato previsto. Ma per il 2021?

Certamente i dati pubblicati dal Libero Consorzio di Trapani che riguardano turistici nella nostra provincia per l’anno 2020 ci restituiscono una serie di informazioni molto interessanti che denotano chiaramente come il turismo di prossimità, e comunque il turismo Nazionale, abbia permesso anche a questa provincia di potere sopravvivere in un anno davvero da dimenticare. Oltre al prevedibile crollo di circa l’80% degli arrivi stranieri, abbiamo osservato come il turismo con provenienza nazionale ha registrato un calo medio che si è attestato intorno al 30% in termini di arrivi. Flussi concentrati nei mesi di luglio, agosto e settembre che hanno dato un minimo di respiro alle economie turistiche del nostro territorio. Oggi, anche alla luce delle ultime decisioni del governo nazionale, cerchiamo di guardare alla imminente stagione balneare con cauto ottimismo, pur rimanendo consapevoli che anche questa sarà un’estate con prescrizioni anti Covid 19 e sempre in balia dell’evoluzione dei contagi e della campagna di vaccinazioni. Guardiamo con grande attenzione tale evoluzione, perché una destinazione turistica come San Vito Lo Capo e il suo territorio sono caratterizzati da un’economia molto fragile che, vivendo di flussi turistici stagionali, ha già manifestato, come tante altre, tutte le sue criticità.

– San Vito Lo Capo, da sempre prevede un calendario di eventi monstre. Come si è dovuto adattare il Comune alle limitazioni per evitare la diffusione del Coronavirus per la prossima estate?

Credo che la comunità sanvitese e la nostra offerta turistica abbiano tutte le carte in regola per potersi riprendere e guardare il futuro in maniera ottimistica. Come lo scorso anno, l’Amministrazione ha programmato un palinsesto degli eventi che, rispettoso delle regole, possa garantire la fruizione del pubblico in totale sicurezza. Sono già confermati eventi come il Festival del Cinema Italiano, il Siciliambiente Documentary Film Festival, Libri, Autori e Bouganville, il San Vito Swing and Wine, l’Outdoor Fest Festival e il Cous Cous Fest, insieme a svariate attività giornaliere che accompagneranno il soggiorno dei nostri ospiti: Fitness on the beach, Cinema, Musica Classica e tanto altro ancora.
Abbiamo lavorato a un calendario che verrà reso pubblico nei prossimi giorni e che sostanzialmente prediligerà forme d’intrattenimento che si possono svolgere in totale sicurezza e ovviamente.

– Più passano i giorni, più abbiamo l’obbligo di essere ottimisti con l’aumento progressivo dei vaccini. È frutto di questo ottimismo l’annuncio delle date del Cous Cous Fest per settembre 2021?

L’annuncio del Cous Cous Fest per settembre 2021 nasce sostanzialmente dalla volontà e dalla consapevolezza che non si può rimanere in silenzio un altro anno con un evento che ormai assunto un visibilità mondiale e che, oggi, consente all’intera Sicilia Occidentale di plasmare la propria offerta turistica nel periodo di settembre su questa iniziativa. Sarà, ovviamente, un’edizione programmata sulla base delle attuali disposizioni e che avrà caratteristiche diverse rispetto all’evento che abbiamo imparato a conoscere negli anni. L’intenzione del Comune, in accordo con le associazioni e gli organizzatori, è quella d’intraprendere un percorso virtuoso e di eccellenza che coinvolga le attività commerciali del territorio che potranno diventare, se lo vorranno, gli ambasciatori del Cous Cous Fest. Posso anticipare che dal prossimo 10 di maggio inizierà un percorso che ci accompagnerà, in digitale, fino all’edizione settembrina.

– Quanto è importante secondo lei la serie tv Makari che ha portato il nostro territorio provinciale e la piccola frazione di San Vito Lo Capo nelle case di tutti gli italiani?

La serie TV Makari rappresenta una grandissima occasione, non solo dal punto di vista economico per un territorio assai provato come il nostro, che ha consentito di far entrare nelle case di oltre 26 milioni d’italiani il territorio e le meraviglie naturalistiche di San Vito Lo Capo e della Sicilia Occidentale. Due obiettivi che questa Amministrazione ha fortemente ricercato e che sono diventati realtà anche grazie alla partnership con la Trapani Film Commission. Una vera e propria scommessa alla quale abbiamo creduto fin dai primi contatti con la produzione nel dicembre del 2019, anche se devo ammettere che mai avremmo immaginato che la serie potesse addirittura trovare come titolo il nome della nostra meravigliosa località.

– Guardando l’ambito nazionale, come vede l’evoluzione del Movimento 5 Stelle rispetto a quando si candidò a sindaco di San Vito Lo Capo nel 2018? Ritiene che possa nascere un accordo stabile con il Partito Democratico?

Credo che la situazione attuale che caratterizza il Movimento 5 Stelle a carattere nazionale sia, anche, figlia di una comunicazione politica che per molti anni ha costantemente usato linguaggi e strategie che hanno disorientato il nostro elettorato.
“Mai con quelli di Bibbiano” o “Mai con la Lega ladrona” hanno sortito un effetto boomerang quando le consuete dinamiche della nostra Repubblica Parlamentare hanno “costretto” il Movimento ad alleanze scomode, seppur di opportunità, prima con la Lega e poi col PD.
Quanto accaduto con la partecipazione al Governo Draghi, non ha fatto altro che disorientare, ancora una volta, attivisti ed elettori.
Le palesi difficoltà nei rapporti con l’Associazione Rousseau, insieme a espulsioni e abbandoni vari, hanno logorato ancora di più i rapporti con la base e ne sono riprova anche gli ultimi sondaggi.
In ultimo, la leadership affidata al prof. Giuseppe Conte, che a mio avviso rimane il miglior capo di Governo degli ultimi 30 anni, con una decisione totalmente verticistica, ha rappresentato anch’essa un ulteriore disorientamento della base.
Un Movimento che è nato dal basso attraverso forme di democrazia diretta si è trasformato in vero e proprio partito politico nelle forme che tante volte, anche erroneamente, a mio avviso, abbiamo avversato.
Un Partito Politico con “capi” che da Nord a Sud del paese hanno di fatto sostituito la volontà degli attivisti, evidenziando però la necessità di una vera a propria leadership riconosciuta e condivisa.
E anche a livello regionale e locale mi auguro che si arrivi a comprendere quanto importante sia il ritorno ai territori e agli attivisti che sono stati il vero propulsore del Movimento.
Ad ogni modo, al netto della carica che attualmente ricopro nel mio Comune, continuo a essere un attivista del MoVimento 5 Stelle che crede fortemente nel valore di una leadership riconosciuta e condivisa che rimetta al centro i temi fondanti del Movimento 5 Stelle.