“Dal frammento all’unità”, questo il titolo dell’incontro svoltosi oggi pomeriggio al Museo “Pepoli” di Trapani dove è stato presentato il restauro della pala d’altare raffigurante la Vergine con Bambino e i Santi Carlo Borromeo, Gregorio Taumaturgo e Girolamo.
I lavori sono stati curati da Gaetano Alagna insieme ad altri tre volontari e sono stati finanziati dall’Assessorato Regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana.
La storica dell’arte del museo Daniela Scandariato ha illustrato i lavori svolti spiegando gli interventi che sono stati effettuati: “Abbiamo cercato di mantenere l’originalità della tela settecentesca proveniente dalla chiesa di San Rocco, commissionata dai Francescani scalzi del Terz’Ordine Regolare e smembrata alla fine dell’Ottocento per esigenze di mercato”.
L’operazione compiuta ha previsto l’assemblaggio dei frammenti superstiti su di un’unica tela, a sua volta fissata su un nuovo telaio. Un’ultima parte della tela è stata ritrovata dal restauratore Alagna. In corrispondenza delle parti mancanti è stata mantenuta la tela a vista il cui fondo è stato uniformato con una tinta di colore bruno.
“La scelta è stata apprezzata dal critico Vittorio Sgarbi – ha detto Scandariato – il quale si è complimentato con il restauratore e con tutti coloro che si sono dedicati ai lavori”.
I sette frammenti ora ricomposti, venduti agli inizi del Novecento dallo scultore trapanese Giuseppe Croce al conte Agostino Pepoli, erano rimasti per svariati decenni nei depositi del Museo.
“Completare quest’opera – conclude Daniela Scandariato – è stato importante perché abbiamo restituito alla città di Trapani un pezzo che era stato tolto dalla sua storia”.