Morì poco prima di compiere 24 anni, cadendo dalle mura del borgo medievale di Erice durante un servizio notturno insieme ad altri colleghi.
Anche quest’anno, 28° anniversario del tragico evento, il carabiniere
Gennaro Esposito, originario di San Giorgio a Cremano (Na), è stato ricordato con un picchetto armato di colleghi in Grande Uniforme, la deposizione di una corona di alloro, la benedizione della lapide affissa a Porta Trapani per onorarne la memoria e la celebrazione di una messa nella chiesa Santissimo Salvatore.
Il giovane si era arruolato nell’Arma agli inizi degli anni Novanta ed era stato destinato, alla fine del corso, alla Stazione Carabinieri di Erice vetta. La notte tra il 30 e il 31 maggio del 1992 Esposito, libero dal servizio, aveva deciso di seguire i colleghi, impegnati in un servizio di perlustrazione a difesa del Borgo, preso di mira in quel periodo da una serie di furti. Il giovane carabiniere si era andato a posizionare nei pressi di Porta Trapani, su un tratto delle mura ciclopiche sotto le quali si apre un ampio parcheggio.
Munito di una radio portatile comunicava con i colleghi su novità o movimenti sospetti, questo fino a poco dopo le 2 quando le comunicazioni si interruppero.
Insospettiti dal suo silenzio i militari si misero alla ricerca del collega scoprendo che era caduto da un’altezza di circa otto metri da un muro che aveva ceduto.
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