Tanto tuonò che piovve. È terremoto nel mondo dei Misteri, l’associazione “L’ascesa al Calvario” ha infatti comunicato l’intenzione di uscire dall’Unione Maestranze dopo i durissimi scontri nati prima e durante la processione del Venerdì Santo.
Come riportato dal giornalista Beppino Tartaro nel suo blog dedicato ai Misteri, Alberto La Porta, presidente dell’associazione “L’ascesa al Calvario”, ha comunicato con una lettera il recesso dal vincolo associativo, in base a quanto previsto dall’art. 24 del Codice civile, dall’Unione Maestranze.
Il “Popolo”, quindi, scarica Lantillo e la sua gestione, senza se e senza ma.
“All’atto dell’insediamento del nuovo Consiglio direttivo dell’Unione – scrive Alberto La Porta a Giuseppe Lantillo – sono state avviate nei confronti del XIll gruppo oggi scrivente, in evidente odio nei confronti di un nostro stimatissimo rappresentante, tutta una serie di atti di disturbo. Evito, per mera pietà morale nei confronti degli stessi, che si qualificano da soli, di richiamare le continue offese arrecate allo stesso da alcuni soggetti che, tuttavia, ancora rivestono la carica di capo console in seno ad altre associazioni aderenti”.
“Nei confronti di costoro – prosegue La Porta – non avete mai sentito il dovere morale quanto meno di un richiamo. Ancora è fatto noto che il vice presidente dell’Unione ha fomentato altri gruppi affinchè facessero richieste di scinnuta insieme con il gruppo Ascesa al Calvario. Di ciò abbiamo le prove, con disegni effettuati dallo stesso ed inviati già ad ottobre, riproducenti il posizionamento dei quattro gruppi, che comprovano una volontà tesa a privare il gruppo di quelle prerogative che la storia, la fede e le tradizioni popolari ci riconoscono”.
“Tuttavia – sottolinea il capo console de L’ascesa al Calvario – abbiamo fatto finta di nulla, anche quando, sebbene vi foste strettamente impegnati con firma in calce a verbale, per evidente codardia, avete rinnegato quegli accordi presi (per ciò, vale solo come battuta e non è in alcun modo da riferirsi ad alcuno dei componenti di quel gruppo nei cui confronti nutriamo amicizia e stima, meritereste l’incarico ad honorem di consoli nel ceto dei barbieri), a causa dei malumori insorti in forza di quell’accordo fra i vostri danti causa. Da ultimo, l’indegna pantomima, con il tentativo mal riuscito di buttarla in gazzarra, della processione in cui avete tentato di addossare la vostra palese incapacità a gestire gli eventi processionali, da tutti riconosciuta ed evidenziata, al Gruppo da me rappresentato con comportamenti continuamente offensivi”.
Parole durissime che scoperchiano un vaso di pandora. Cosa accadrà ora? Le accuse sono resoconti: aver creato un percorso ad hoc per mettere in difficoltà il Popolo.
“Per semplice vostra evidenza mi piace segnalare – continua La Porta – che nelle scorse edizioni si è tenuto conto della pesantezza del Gruppo e delle sue specificità devozionali che la gente di Trapani ci riconosce e di cui il Ceto esprime una forte identificazione e rappresentazione. Ebbene, non riconoscere tali palesi e semplici constatazioni, significa tendere un tranello al gruppo, se si volesse ragionare in termini negativi. Volendo, però, ragionare in termini positivi significa che Voi non conoscete la processione di cui tuttavia pretendete la guida. Si sappia che i primi dodici gruppi allungavano e noi abbiamo continuamente contattato il signor D’Aleo al fine di frenare, ricevendo ampie rassicurazioni al riguardo che si sono rivelate poi chiaramente ed artatamente false! La verità è che ci avete lasciato senza tutele”.
Successivamente l’affondo diretto a Lantillo, presidente dell’Unione Maestranze: “Non le neghiamo un piccolo disappunto; avevamo riposto in Ella davvero tanta fiducia, proponendola quale figura di garanzia per tutti, anche per noi, e riteniamo di essere stati traditi. Su di Lei ricade però l’onta di questo atto. Ne prenda consapevolezza e sappia da oggi in avanti guardare con occhio critico ciò che La circonda e con cui continuerà a condividere questa sua esperienza. Per quanto riguarda il Gruppo ‘Ascesa al Calvario’ la corsa comune finisce qui.
Per questi motivi, tutto quanto premesso, ai sensi dell’art.24 del Codice civile, previa delibera assembleare presa all’unanimità, ho il piacere di comunicare il recesso dell’associazione da me presieduta Ascesa al Calvario, U Signure ca Cruci ‘ncoddu, Ceto del Popolo, dal rapporto associativo con l’Unione Maestranze di Trapani per decadenza dal vincolo fiduciario”.
Si resta in attesa delle reazioni dell’Unione Maestranze e si prevede, quindi, un periodo infuocato nella “politica” interna dei Ceti che, spiace dirlo, appare sempre più lontana da quella espressione di fede religiosa e di sincera pietà popolare che la processione dei Misteri di Trapani dovrebbe avere.
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Quando la polemica diventa satira.
Rivedi l’intervista a Vito Dolce effettuata per Processione dei Misteri reportage.
Rivedi l’intervista a Giuseppe Lantillo per Processione dei Misteri reportage.