Pomeriggio difficile quello vissuto ieri al centro di accoglienza per migranti “Villa Sant’Andrea” di Valderice dove un gruppo di tunisini, che avrebbe dovuto lasciare il padiglione dove era rimasto in isolamento per due settimane come previsto dalle attuali disposizioni anti coronavirus, ha dato in escandescenze alla notizia che la loro quarantena si sarebbe prolungata in attesa di ulteriori accertamenti. Quattro di loro, infatti, sono riusciti a raggiungere il tetto della loro palazzina e minacciavano di gettarsi nel vuoto.
Decisiva, per una pacifica risoluzione della questione, è stata la paziente opera di mediazione portata avanti da un ispettore della Polizia di Stato e da una mediatrice culturale della cooperativa “Badia Grande” che gestisce la struttura, di proprietà della Curia di Trapani.
Ai giovani tunisini, che durante il momento più caldo della protesta hanno danneggiato alcuni arredi e suppellettili delle stanze dove erano ospitati, è stato spiegato che nessuno di loro era prigioniero ma che era necessario che rispettassero, data l’attuale situazione di pandemia, il nuovo periodo di isolamento.
Il soggetto positivo – al momento asintomatico – è stato trasferito nell’area Covid appositamente designata dall’Asp di Trapani all’interno dello stesso centro di accoglienza.
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