Vittorio Morace, proprietario della Liberty Lines ed ex patron del Trapani Calcio, non è nelle condizioni di partecipare in maniera consapevole al processo che lo vede tra gli accusati nell’inchiesta “Mare Monstrum” riguardante un giro di mazzette nell’ambito dei trasporti marittimi in Sicilia.
Come riporta il quotidiano online Alqamah.it, i periti nominati dal gup, stamane, nel corso dell’udienza relativa al troncone palermitano dell’indagine, hanno confermato quanto già affermato dai suoi legali. Non luogo a procedere, quindi, per Morace che, per le sue condizioni di salute, non è nelle condizioni di partecipare in maniera consapevole al dibattimento.
Anche il pm Gualtieri, nel corso dell’udienza, ha condiviso – all’esito della perizia medica – la richiesta della difesa ma ha confermato la richiesta del sequestro per equivalente dei beni per un valore di 10 milioni di euro. Adesso si attende la decisione del giudice.
Vittorio Morace da tempo ha lasciato Trapani e si è stabilito con la famiglia in Spagna, lasciando – all’epoca dei fatti contestati – la gestione della compagnia di navigazione nelle mani del figlio Ettore, finito anche lui tra gli indagati di “Mare Monstrum” e che ha già patteggiato una pena per il reato di corruzione davanti alla Procura di Trapani.