Restituiti tutti i beni all’armatore ed ex patron del Trapani Calcio Vittorio Morace, finito sotto inchiesta per corruzione nell’ambito della operazione Mare Monstrum”.
Come si ricorderà, il procedimento penale nei suoi confronti si è fermato perché l’imprenditore, affetto da una grave malattia, in seguito ad una perizia è stato ritenuto incapace di
affrontare il processo.
Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali della vicenda, come riporta un articolo pubblicato stamane sul Giornale di Sicilia, i giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani hanno rigettato la proposta di confisca dei beni avanzata dalla Procura e ne hanno disposto il dissequestro.
Si tratta di un patrimonio del valore di circa 10 milioni di euro che comprende anche il pacchetto azionario della Liberty Lines, società che gestisce i collegamenti con le isole minori, quattro immobili a Trapani, una decina di terreni in contrada Creta Fornazzo e circa 2 milioni e 400 mila euro in contanti depositati presso diversi Istituti di credito.
Nelle 35 pagine del provvedimento dei giudici, viene dato per «accertato» il rapporto di corruzione con la dirigente della Regione Siciliana Salvatrice Severino (ancora sotto processo) che si occupava dei bandi per collegamenti con le isole, ma allo stesso tempo i magistrati hanno accolto la tesi del legale di Morace, l’avvocato Sergio Monaco, sulla provenienza lecita dei beni.
Ma c’è un altro aspetto, e riguarda i presupposti che devono essere alla
base per decidere una confisca. «L’avverbio abitualmente – scrivono i giudici – postula la realizzazione di
plurime attività delittuose, “non episodica, ma almeno caraterizzante un significativo intervallo
temporale della vita del preposto”.
Un requisito che non può essere applicato a Morace che, come
ha sottolineato la sua difesa, ha svolto da sempre la sua attivita imprenditoriale, senza avere mai
compiuto reati.
A Trapani, intanto, va avanti una tranche del processo per corruzione che ha come imputati tra gli altri, l’ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale Girolamo Fazio, l’ex governatore siciliano Rosario Crocetta e l’ex sottosegretaria Simona Vicari, e alcuni funzionari regionali.
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