Mafia: Dda Palermo chiede rinvio a giudizio per ex deputato Ruggirello e altri 28 indagati

Il rinvio a giudizio per l’ex deputato regionale siciliano Paolo Ruggirello e altri 28 indagati è stato chiesto oggi dalla Direzione distrettuale Antimafia di Palermo che coordina l’inchiesta. Coinvolti – tra gli altri 28 indagati – anche Francesco e Pietro Virga, figli del boss Vincenzo, arrestato da latitante nel 2001, il presunto capomafia Francesco Orlando, tutti detenuti, il consigliere comunale di Erice Alessandro Manuguerra e suo padre Luigi, il braccio destro di Ruggirello Francesco Todaro, l’ex assessora comunale di Trapani Ivana Inferrera e suo marito Ninni D’Aguanno, l’ex consigliere comunale e provinciale Vito Mannina.

L’operazione “Scrigno”, condotta dai Carabinieri di Trapani, aveva svelato le attività delle famiglie mafiose di Trapani, Paceco e Marsala, attive soprattutto nella raccolta dei voti in prossimità delle tornate elettorali. Contestati anche episodi di estorsione e danneggiamento con incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

L’ex deputato trapanese Paolo Ruggirello, accusato di associazione mafiosa, è stato sentito dai pm della DdA e ha ammesso di avere incontrato il boss Pietro Virga nel 2017, prima delle elezioni regionali, come ha riferito il suo accusatore, Pietro Cusenza, ma ha spiegato che non sapeva che all’incontro sarebbe arrivato il boss e che, a quel punto, non aveva saputo come liberarsi di quella persona. Ha ammesso anche l’esistenza di un “patto” per ottenere voti alle elezioni regionali: Virga gli avrebbe chiesto la somma di 50 mila euro.

La difesa dell’ex parlamentare regionale aveva chiesto un alleggerimento del regime carcerario ma il gip ha rigettato la richiesta. Ruggirello resta, quindi, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove, lo scorso mese di agosto, era stato trasferito dal “Pagliarelli” di Palermo dove era stato rinchiuso subito dopo l’arresto.