“Mafia bet”, condannato a 18 anni imprenditore di Campobello di Mazara

Era accusato mi associazione mafiosa, estorsione e, con altri due imputati, anche di intestazione fittizia di beni

Condannato a 18 anni di carcere dal Tribunale di Marsala il 42enne Calogero Jonn Luppino, di Campobello di Mazara. L’imprenditore nel settore delle scommesse e gioco on line era sotto processo per associazione mafiosa, estorsione e, con altri due imputati, anche di intestazione fittizia. A Luppino sono stati confiscati tutti i beni (società, denaro, etc.) sequestrati in precedenza.

Nel processo – scaturito dall’inchiesta dei Carabinieri “Mafia Bet” – nella quale, tra febbraio e marzo 2019, erano rimaste coinvolte 14 persone – erano imputate, con accuse meno gravi, altre quattro persone, tra le quali anche il padre di Luppino, Giorgio Gaspare Luppino, accusato di ricettazione. Per lui, la pm della Dda Francesca Dessì aveva chiesto tre anni di reclusione ma il Tribunale lo ha assolto.

Tre anni erano stati invocati anche per Paola Maggio e Gaudenzia Zito, familiari dei Luppino accusate di intestazione fittizia: anche loro sono state assolte. Dalla stessa accusa, ma con l’aggravante d’aver favorito la mafia, è stato assolto pure Vito Balsamo, di Salemi, che a Poggioreale gestiva un centro di accoglienza per migranti minorenni. Secondo l’accusa, in questo centro Calogero Jonn Luppino avrebbe investito del denaro. Per Balsamo erano stati chiesti 5 anni di carcere.