Buone notizie per il Luglio Musicale: l’ente guidato artisticamente da Giovanni De Santis ha vinto la causa per anatocismo avviata contro un istituto bancario nel 2014. Fu il primo atto di che De Santis fece da Consigliere Delegato alla guida del teatro di tradizione trapanese. Dopo una rapida visone dei libri contabili, De Santis trovò che un istituto di credito aveva effettuato anatocismo e usura.
Con il termine anatocismo si intende la capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinché essi siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi). Nella prassi bancaria, tali interessi vengono definiti “composti”. Un esempio di anatocismo è quello di capitalizzare (ossia sommare al capitale di debito residuo) gli interessi ad ogni scadenza di pagamento, anche se sono regolarmente pagati. La legge non autorizza il pagamento degli interessi sulle quote di debito (capitale e interessi), che non sono state regolarmente pagate a scadenza.
Le due parti si sono accordate su una cifra di 75 mila euro. Una boccata d’ossigeno per l’ente dopo lo stop dei fondi regionali. Se in un primo momento la Regione aveva stanziato quasi mezzo milione, successivamente con un decreto assessoriale del 31 luglio di quest’anno, con il quale è stato approvato l’avviso per l’erogazione dei contributi previsti, e con delibera di Giunta è stato deciso che la ripartizione fosse calcolata per il 50% sulla base dell’unico criterio delle entrate del bilancio del biennio 2017/2018 e per il rimanente 50% sulla base di appositi parametri di valutazione.
Secondo il Luglio Musicale Trapanese il provvedimento era illegittimo e, per questo motivo, è stato impugnato davanti al TAR chiedendone la sospensiva. Il giudice ha ritenuto di sospendere l’efficacia dei provvedimenti impugnati e ha fissato, per la trattazione di merito del ricorso, la prima udienza pubblica per febbraio 2021 condannando l’Assessorato e la Regione al pagamento delle spese legali.