L’ex deputato regionale Ruggirello dimesso dall’ospedale torna in carcere

L’ex parlamentare regionale trapanese Paolo Ruggirello è tornato in carcere. Lo hanno stabilito i giudici del Tribunale di Trapani dove è iniziato nei giorni scorsi il processo, nato dall’operazione “Scrigno” del marzo 2019, che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Ruggirello, che era detenuto in custodia cautelare nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, alla fine dello scorso mese di marzo era risultato positivo al coronavirus e per questo era stato ricoverato all’ospedale “Cotugno” di Napoli.

Nel corso della degenza è stato sottoposto ad alcune perizie da parte dei medici indicati dal Tribunale di Trapani e da quelli nominati dalla sua difesa che chiedeva la scarcerazione. Nel carcere campano, peraltro, dove l’ex parlamentare è dovuto tornare ieri, si sono registrati alcuni casi di Covid 19 tra sanitari e detenuti.

La presidente del Tribunale Daniela Troja ha motivato la decisione di rimandare Ruggirello in carcere citando le perizie disposte secondo cui nella struttura carceraria l’assistenza medica sarebbe adeguata alla situazione clinica dell’imputato. Anche i pm della DDA di Palermo avevano espresso parere negativo sulla scarcerazione di Ruggirello.

In questo quadro si inserisce la pubblicazione, di ieri, della motivazione della pronuncia della Cassazione che, accogliendo il ricorso degli avvocati di Paolo Ruggirello, lo scorso 8 aprile aveva annullato, con rinvio, l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Palermo che confermava il rigetto dell’istanza di scarcerazione da parte del gip di Palermo. Per la Cassazione “il Tribunale, giudicando in sede di rinvio, verificherà se alla luce delle nuove circostanze che incidono sui rapporti con esponenti del sodalizio, debba ritenersi ancora necessaria la misura della custodia in carcere in rapporto al grado di concreta ed attuale ripetibilità della situazione che ha dato luogo alle dinamiche collusive del Ruggirello con l’associazione mafiosa operativa nella provincia di Trapani”.
Il Tribunale del Riesame di Palermo dovrà pronunciarsi sulla questione entro dieci giorni.