Riceviamo una lettera aperta da parte del consigliere Massimo Toscano Pecorella che pubblichiamo interamente.
Tutti ricorderanno il detto che recita: “Si Marsala avissi portu, Trapani fussi mortu”.
Ora, lungi da me creare inutili allarmismi o inopportune rivalità, anzi mi congratulo fin da subito con il sindaco di Marsala per l’ottimo risultato raggiunto con la futura apertura del porto turistico e merci che, anche se in minima parte, riuscirà a dare una piccola opportunità commerciale al comune di Trapani ma, ritengo allo stesso tempo, che una considerazione politica vada fatta e pure in fretta.
Ritengo che l’assenza negli anni di una classe politica Trapanese in grado di informare dettagliatamente i cittadini, di coinvolgere i cuori e trascinare le azioni dei Trapanesi, rispettando e tutelando il nostro territorio, ha contribuito al degrado della nostra città guidandola verso l’oblio più assoluto, contravvenendo al quel principio sacrosanto che impone alla politica di salvaguardare la nostra terra donandole vitalità e rispetto.
Proprio in riferimento al porto di Trapani ricordo che lo stesso è stato oggetto a decorrere dal 2000 di finanziamenti finalizzati anche per l’allargamento delle banchine e/o per la costruzione delle stesse, nonché per l’escavazione del fondale del porto turistico e del porto peschereccio.
Ricordo ancora che nel 2005, durante il governo Berlusconi di cui un grande esponente o per meglio dire un pezzo del governo era proprio di origini trapanesi, il porto avrebbe dovuto ottenere, sulla base delle potenzialità politiche del momento, un incremento sostanziale riguardante tanto il settore del turismo quanto il settore merci, ad esempio creando le strutture collaterali che riguardano il trasporto su ferro e su gomma di cui il porto di trapani risulta sprovvisto e che costituiscono il presupposto per il suo sviluppo.
Come al solito nulla è stato fatto, anzi Trapani prima viene riconosciuta come autorità portuale per poi scoprire, brutalmente e dalle cronache locali e nazionali, che anche questa opportunità l’ha persa in quanto autorità portuale solo formale e non sostanziale.
Dopodiché con il governo Renzi, in rispetto al principio della spending review, e nello specifico in virtù della «riorganizzazione… delle autorità portuali», assistiamo all’ennesima anomalia, Trapani, che nel contempo aveva perso il riconoscimento di autorità portuale, con il progetto dell’autorità portuale di “sistema”, stranamente
viene considerata tale e viene unificata a Palermo e quindi sotto l’egemonia del capoluogo di regione senza capire i confini della propria indipendenza, nonostante altre città portuali come ad es. Capo d’Orlando, Porto Empedocle, che non sono autorità portuali, vengono lasciate tranquille a gestire, senza accorpamento alcuno, le proprie scelte turistiche e commerciali. Oggi, solo grazie alla tenacia di questa nuova amministrazione, due traguardi sono stati strappati e portano i nome delle tratte di Nizza e Tolosa, ma Trapani non può e non deve accontentarsi e dobbiamo sostenere la Giunta in questa lotta civica che ci vede in partenza impari.
Ricordo infine che già una egemonia commerciale da Palermo Trapani la sta subendo, laddove si consideri l’incresciosa vicenda dell’aeroporto.
Ma forse la lezione non basta per sollevare davvero quella indignazione sociale frutto dell’amore verso il territorio senza capire che stiamo rischiando anche una egemonia culturale.
Difatti, nel frattempo che noi incominciamo ad indignarci, pezzi della nostra cultura vengono scelleratamente ceduti altrove, rinunciando alla valorizzazione del nostro territorio.
Mi riferisco alla nave Romana, trovata lungo le coste di Marausa ma che, in dispetto ai pareri espressi ed ai potenziali progetti in cantiere è stata consegnata – non momentaneamente ed in attesa di un luogo idoneo!!! – al limitrofo comune di Marsala che, intelligentemente, è riuscito ad assemblarla in tempi molto ristretti in beffa anche al progetto che avrebbe potuto prevedere la colombaia come il luogo in cui trasportare ed esporre la nave romana.
Continuiamo a perdere opportunità e cultura.
La stessa colombaia potrebbe essere consegnata a privati in quanto rientra tra i 12 beni messi a bando.
Si badi bene, non sono contrario alla privatizzazione dei beni, ma non di beni che rappresentano parte del nostro stemma cittadino e che, di conseguenza, dovrebbe essere consegnato alla cittadinanza per il suo libero ma mirato e opportuno utilizzo.
Mi auspico, almeno, una soluzione programmata e concertata con il Comune, ovvero un’ aggiudicazione da parte di privati ed una cogestione con il Comune o, comunque, una gestione secondo linee guida dallo stesso Ente territoriale impartite.
Alla fine, come nelle peggiori favole, abbiamo perso il cavaliere e il cavallo, abbiamo perso cioè la nave e stiamo perdendo la colombaia dopo aver perso anche l’aeroporto e forse anche il porto .
Tutto significa perdere opportunità culturali, tradizioni, storia, economia Trapanese, lasciando la nostra città verso un destino nefasto già scritto.
Opportunità che intelligentemente il Comune di Favignana, che in questo caso fa da esempio – riporto fedelmente parte di un comunicato stampa del 10.08.2018 – “non ha perso per la rilevanza scientifica e culturale dell’importante scoperta, riguardante il quattordicesimo rostro, scoperto dal 2004, che testimonia la cruenta battaglia navale tra flotte romane e puniche, nel 241 a.C., riemerso dai fondali a Nord-Ovest dell’isola di Levanzo. …Il reperto inserito in un contesto in cui insiste una sala cinema in 3D dove lo spettatore, grazie ad una sceneggiatura cinematografica, “vive” in circa dieci minuti, la battaglia delle Egadi realizzata con accurate ricostruzioni al computer, suoni, immagini e cartine geografiche con le rotte seguite dalla flotte proiettate sul pavimento”.
Questo significa realmente valorizzare il territorio.
Credo che bisogna ribellarci civilmente, bisogna indignarci e far capire che noi tutti cittadini e amministratori abbiamo interesse a far sì che Trapani non muoia, perché Trapani sta rischiando di morire davanti gli occhi di tutti e nessuno nel passato ha fatto nulla o quasi nulla. Dobbiamo sensibilizzare la nostra morale affinché tutti insieme possiamo lottare per Trapani e riconsegnare quello splendore che Trapani, per le sue riconosciute bellezze naturali, ne ha pieno e legittimo diritto.
Lottiamo per il nostro territorio lottiamo per noi stessi.