L’alternativa al Reddito di Cittadinanza, il tutor d’impresa: guida, pianifica e progetta

Era il 2019 quando l’Università di Messina avviava il progetto PON Inclusione, incaricando 39 tutor d’impresa nell’assistere soggetti svantaggiati in un percorso di uscita dalla povertà attraverso l’autoimprenditorialità. Tra questi tutor, anche il giovane trapanese Giacomo Sansica, Assistente Sociale Specialista, titolare di “Studio Professionale di Servizio Sociale” ed esperto in progettazione sociale.

“Inizialmente ho avuto diverse perplessità – afferma Sansica – , perché la mia preparazione in materie sociali ed umanistiche non era ritenuta valida come quella di coloro che avevano una preparazione economica e commerciale”. Il trapanese, infatti, vanta una grande esperienza nei vari ambiti di progettazione sociale, visto il suo titolo si studio. Supera la selezione e nello specifico viene designato a lavorare presso il Comune di Erice con 5 beneficiari della Carta Sia/Reddito di Cittadinanza.

Nel silenzio generale dei Comuni coinvolti e, soprattutto, vista la situazione generale rispetto all’emergenza epidemiologica da Covid-19 che ha colpito nel suo complesso l’economia europea, i beneficiari preferiscono non dare, almeno per adesso, seguito a eventuale attività. Tranne uno: Alessandro Vassallo, che dopo vai incontri con Sansica decide di progettare una gastronomia nel territorio del Comune di Erice. Grazie a questa opportunità Alessandro riesce ad accedere ai finanziamenti messi a disposizione con il progetto Resto al Sud di Invitalia.

“Senza dubbio – sottolinea Giacomo Sansica – è stata una scommessa per me ma soprattutto per Alessandro. Quando ho conosciuto lui e la moglie ho visto in loro una grande voglia di riscatto, di realizzazione e soprattutto il desiderio di serenità e tranquillità familiare. Per me questi aspetti sono stati da stimolo per impegnarmi su vari fronti e mi hanno dato grinta nell’aiutarli alla loro realizzazione”.

“Il reddito di cittadinanza è un grande sostegno per le famiglie in difficoltà, ma è un’opportunità che dovrebbe aiutarli solo temporaneamente sino all’inclusione sociale: difatti occorre uscire dal concetto di assistenzialismo per ridare l’opportunità a tutti d’inserirsi nel mondo del lavoro ed essere protagonista della propria realizzazione”.
Un successo raggiunto anche grazie a un lavoro di team con gli altri tutor, in particolare Sergio Villabuona.