Porte divelte, danneggiamenti, celle a soqquadro, alimentazione elettrica interrotta, questo lo scenario nel reparto “Mediterraneo” della Casa circondariale di Trapani dopo la protesta dei detenuti.
I reclusi intorno alle 14 di ieri sono riusciti a salire sul tetto del padiglione detentivo e ne sono scesi dopo circa cinque ore grazie alla paziente opera di convincimento del comandante della Polizia Penitenziaria del carcere trapanese, il commissario capo Giuseppe Romano, che è riuscito, accompagnato da altri tre poliziotti, ad entrare nel reparto.
La richiesta principale dei rivoltosi era quella di avere effettuato in massa il tampone per verificare l’eventuale contagio da Coronavirus.
Dopo aver sfondato una porta della stanza dove stanno i poliziotti, i detenuti del secondo piano sono riusciti – salendo una scala – ad arrivare sul tetto. Alcuni di loro erano armati di bastoni ricavati anche dalle gambe dei tavoli. All’interno del reparto sono stati bruciati materassi e mobili e il denso fumo nero era visibile dall’esterno del carcere.
Dopo la fine della protesta i poliziotti hanno lavorato ancora per ore per ripristinare le condizioni di sicurezza e i detenuti, almeno per il momento, sono stati lasciati nelle celle dello stesso reparto.
Nella galleria qui sotto potete vedere alcune immagini dei danni provocati.
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