I poliziotti della Squadra Mobile di Trapani hanno arrestato sei persone, mentre altre tre sono state sottoposte a obbligo di dimora, per detenzione e spaccio di stupefacenti. Nel corso dell’operazione sono state eseguite numerose perquisizioni.
L’operazione, denominata “Reset”. è scattata all’alba di oggi e ha colpito le centrali di spaccio di cocaina e di hashish dei quartieri di Milo e Sant’Alberto.
Le indagini degli uomini della Sezione Antidroga e della Sezione Reati contro il patrimonio, coordinate dalla pm Rossana Penna, sono iniziate la sera del 19 luglio 2017 quando, alle 22.10, furono esplosi quattro colpi di pistola calibro 7.65 contro la saracinesca di una nota enoteca in via Fardella.
Dagli elementi investigativi raccolti, è emerso che dietro a quella intimidazione vi era uno degli arrestati che vantava un credito di 4.000 euro nei confronti del genero del proprietario dell’enoteca, per una partita di circa 2 chili di hashish mai pagata. Solo per puro caso, nessun passante rimase ferito.
A dare l’ordine di fare fuoco sarebbe stato Antonino Beninati, 41 anni, uno dei sei arrestati. In carcere assieme a lui sono finiti il fratello Francesco, 36 anni, il 27enne Giancarlo Roberto Di Giovanni e il 22enne Ivan Colombo. Ai domiciliari, invece, il 32enne Giuseppe Beninati e la 23enne Alberta Irene Costa.
Sono stati raggiunti dall’obbligo di dimora il 21enne Felice Beninati, il 20enne Salvatore Bosco e il 25enne Antonio Nicolò D’Amico. Antonino Beninati, Ivan Colombo e Giancarlo Roberto Di Giovanni devono anche rispondere, a vario titolo, di estorsione aggravata, danneggiamento e di detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola. A gestire il traffico di stupefacenti erano i fratelli Beninati che si avvalevano di una fitta rete di pusher. La base del loro traffico erano le loro abitazioni mentre altri due appartamenti, uno in via Fardella e uno in via Morello, erano utilizzati come depositi dello stupefacente. La consegna della droga avveniva anche a domicilio e il giro d’affari era consistente, 500 mila euro. Tra i clienti anche numerosi minorenni.
La cocaina e l’hashish immessi sul mercato erano di ottima qualità e ciò consentiva agli arrestati di “piazzarli” a un prezzo molto più elevato della media: 7 euro al grammo l’hashish e 60 euro al grammo la cocaina. Per attrarre più clienti e per fidelizzarli, i fratelli Beninati avevano ideato una singolare tecnica di vendita: offrire sul mercato microdosi a un prezzo molto basso.
Nell’operazione sono stati impiegati, complessivamente, novanta poliziotti, tra Squadra Mobile, Reparto Mobile e Reparto Prevenzione Crimine, coadiuvati da unità cinofile della Polizia di Palermo. Un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato di Palermo ha assicurato la copertura aerea.