Queste le interviste realizzate da Ornella Fulco per i nostri giornali radio ai professori Reyneri, Laudicina, Crosa e Todaro. Per ascoltare schiaccia PLAY:
Erice ha ospitato stamane l’evento conclusivo di “ZR Italian National Virtual Competition” 2019. il Campionato italiano di ZeroRobotics utile a selezionare le squadre italiane che accederanno alle fasi successive della gara di robotica riservata agli studenti delle scuole superiori di tutto il mondo e la cui finale si disputa, ogni anno, al Mit di Boston.
Le squadre finaliste sono LSA Spoleto A. Volta di Spoleto – che ha conquistato il primo posto – Made in heaven technologies di Rivoli – Venaria Reale (TO), LSA 4C 73 61 di Vercelli, Space Invaders di Messina, Error404 Team name not found di Asti, Fermi4Tech di Padova e Spaghetti Programmers di Torino. Alcuni team sono giunti nella città della Vetta mentre altri si sono collegati in video conferenza nell’aula “Dirac” messa a disposizione dal centro “Ettore Majorana”.
Quest’anno il Comitato Guida di ZeroRobotics Italy – nato dalla collaborazione tra Politecnico di Torino Agenzia Spaziale Italiana, Università degli Studi di Padova, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Rete Robotica a Scuola – rappresentato dal professore Leonardo Reyneri (del Politecnico di Torino) – ha affidato l’incarico di organizzare l’evento finale all’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” di Trapani che, ormai da quattro anni, partecipa a Zero Robotics, sia nella fase internazionale, dove è riuscito ogni anno ad accedere all’ambita finale, sia alla competizione nazionale dove, lo scorso anno, ha conquistato il titolo italiano.
Nell’organizzazione dell’evento, si è pensato sin da subito a coinvolgere il Comune di Erice che ha accolto con entusiasmo l’idea concedendo il proprio patrocinio alla manifestazione.
Prima della gara gli studenti hanno effettuato un giro turistico per Erice che hanno raggiunto in funivia a prezzo ridotto grazie ad una convenzione con Funierice.
Zero Robotics consiste nella realizzazione di un programma finalizzato al controllo degli spostamenti di satelliti in miniatura (grossi quanto un pallone da calcio), chiamati SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites), utilizzati dai ricercatori del Mit di Boston sulla Stazione Spaziale Internazionale.
La competizione di quest’anno è denominata “ECO-SPHERES” ed è incentrata sullo stesso tema della gara internazionale. E’ ispirata ad una problematica di “inquinamento” spaziale. La bassa orbita terrestre (Low Earth Orbit, LEO), quella occupata dai satelliti impiegati per lo studio del clima, previsioni metereologiche, studio degli oceani e delle terre emerse, è sempre più affollata. Potrà esserci l’esigenza di recuperare un satellite in avaria per ripararlo o, semplicemente, per rimuoverlo.
Per questo compito molto verosimilmente sarà impiegato un altro satellite. Questo dovrà essere capace di attraversare una zona piena di detriti o, semplicemente, di evitare gli altri satelliti in orbita (quindi il satellite può andare incontro a urti indesiderati che rischiano di danneggiarlo, compromettendo la sua capacità di muoversi), per poi andare a recuperare un satellite in avaria.
Al di là dell’aspetto strettamente legato alla competizione, quello che è stato sottolineato da tutti i partecipanti è come questa competizione sia l’occasione, per gli studenti, di mettere a frutto le competenze acquisite nel loro percorso di formazione e di imparare a lavorare in gruppo – anche con coetanei di altri Paesi del mondo – per risolvere i compiti loro affidati.
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