I militari della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo hanno sequestrato un’area di oltre 40.000 metri quadrati che era stata adibita a deposito abusivo di rifiuti. L’attività è nata da una serie di indagini che la Guardia Costiera sta svolgendo da diverse settimane in campo ambientale.
Nell’ultima settimana del mese di gennaio, infatti, i militari della Capitaneria avevano rinvenuto diversi cumuli di rifiuti di varia natura depositati all’interno di un vecchio stabilimento ittico di Mazara del Vallo, oggi in disuso, riferibile ad una impresa di pesca non più attiva da tempo.
Tra i numerosi cumuli di rifiuti, disseminati nell’intera area, sono stati ritrovati reti da pesca, calamenti, cime, materiale coibentante, fusti in metallo di olio lubrificato, pneumatici, materiale ferroso, tubazioni in plastica e in gomma, materiale edile, vetro, plastica, legno ed altro ancora.
Nell’area esterna della struttura è stato individuato anche materiale fibro-cementizio, per il quale sono in corso accertamenti finalizzati alla caratterizzazione e alla verifica
dell’eventuale presenza di amianto.
Data la numerosa presenza di rifiuti disseminati nell’intera area, alcuni anche pericolosi, i militari della Guardia Costiera, dopo aver informato la Procura della Repubblica di Marsala, hanno proceduto al sequestro dell’intera area dello stabilimento, corrispondente ad oltre 40.000 metri quadrati.
Oltre che allesterno dello stabilimento, i militari hanno rinvenuto numerosi altri rifiuti anche all’interno dei vari edifici – un tempo adibiti ad uffici, depositi e aree di
lavorazione del pescato – oggi in condizioni di totale abbandono.
La Procura della Repubblica di Marsala, nel convalidare il sequestro, ha assunto la direzione delle indagini per individuare i profili di responsabilità, delegandole ai militari della Guardia Costiera di Mazara del Vallo.