Il progetto di sostituzione della ringhiera della banchina del porto di Trapani non convince i responsabili della sezione trapanese di Italia Nostra che hanno inviato una lettera all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Trapani.
I lavori, appaltati dall’Autorità Portuale e avviati lo scorso 12 dicembre, prevedono la rimozione della storica ringhiera in ghisa che sarà sostituita con una nuova barriera di foggia diversa.
Nel testo della nota si spiegano le ragioni per cui la ringhiera, a parere dell’associazione, andrebbe recuperata e salvaguardata e non rimossa. Si tratta di motivazioni che attingono sia a quanto previsto dal Codice del Paesaggio, che riguarda i beni storici e paesaggistici, sia le norme internazionali sulla sicurezza nei luoghi pubblici. A parere di Italia Nostra, le ringhiere dovrebbero essere restaurate e non demolite e, qualora si volesse adeguarle alle norme di sicurezza vigenti (non c’è l’obbligo trattandosi di bene storico sottoposto a vincolo) andrebbero integrate con elementi sicuramente differenti da quelli che sembrano essere previsti nel progetto giacchè essi non sarebbero conformi a quanto previsto dalla legge.
“La ringhiera mostrata nel
fotomontaggio esposto in cantiere – scrive Italia Nostra – non sembra essere conforme alle prescrizioni di sicurezza perché gli elementi di protezione, per quanto disposti alle regolamentari distanze e con l’appropriata altezza
da terra, costituiscono un supporto per la scalata, specie da parte dei bambini, essendo disposti orizzontalmente. Ne consegue che il pericolo di caduta non viene scongiurato ma, anzi viene
aumentato per effetto dell’incremento del salto conseguente alla scalata della ringhiera”.
Il documento di Italia Nostra fa riferimento a esperienze di altre città europee dove i manufatti in ghisa sono stati restaurati e l’associazione si offre per stabilire utili contatti con quei soggetti italiani (università e imprese) in grado di intervenire per il recupero di manufatti fortemente
deteriorati anche, e soprattutto, a causa di mancanza di manutenzione e, dunque – sottolinea Italia Nostra – per responsabilità di quei soggetti che finora ne hanno avuto titolo.
Nella nota inviata alla Autorità di Sistema Portuale e alla Soprintendenza, corredata anche da testimonianze fotografiche – alcune risalenti ai primi del Novecento – si ricorda l’importanza della memoria storica della Passeggiata della Marina. Le immagini mostrano quella Passeggiata come luogo delle relazioni umane per il tempo libero e le attività produttive: un luogo
da tutelare e valorizzare per le sue componenti storiche e paesaggistiche e “da non mercificare sottoponendolo ad incongrui interventi”.