Con una nota inviata alla sindaca di Erice Daniela Toscano il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gioacchino Veneziano, chiede di intestare l’attuale viale della Provincia all’agente Giuseppe Montalto, ucciso dalla mafia nel 1995.
“Nel comune di Erice dove ha sede la Casa Circondariale – sottolinea Veneziano – nessuna strada, ovvero nessuna testimonianza ricorda l’agente Montalto e sarebbe una cosa giusta onorare il sacrificio dei questo giovane uomo dello Stato”.
La mafia uccise l’agente, che prestava servizio all’Ucciardone di Palermo, il 23 dicembre 1995 nella frazione trapanese di Palma. Due killer lo freddarono nella sua auto dove Montalto si trovava insieme alla moglie e alla figlia di dieci mesi. La donna era in stato di gravidanza ma non lo sapeva ancora.
“Giuseppe era un uomo generoso e buono – commenta il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria – che mostrava sempre comprensione verso chi viveva tra le sbarre, anche quando, trasferito in Sicilia, cominciò a lavorare a contatto con i boss reclusi all’Ucciardone. Boss che, nonostante la condizione di detenzione continuavano ad ostentare sicurezza e a recitare la parte dei capi, protetti dallo loro stessa fama di ferocia e spregiudicatezza, scrivendo e spedendo i loro ordini attraverso i pizzini.
Anni dopo un pentito, Francesco Milazzo, rivelò, infatti, che l’agente fu ucciso proprio perché aveva sequestrato un bigliettino fatto arrivare in carcere ai boss Mariano Agate, Raffaele Ganci e Giuseppe Graviano: Cosa nostra non gli perdonò questa completa aderenza alle leggi ed al rispetto della legalità. Il delitto fu considerato un avvertimento dei vertici della mafia nei confronti del trattamento dei boss nelle carceri. I mafiosi trapanesi stabilirono che si doveva uccidere una guardia carceraria così potevano fare un
regalo a qualche amico che è in carcere, rivelò il pentito Giovanni Brusca, in Corte di Assise”.
Uno dei killer fu Vito Mazzara, a capo della famiglia mafiosa di Valderice, professionista che partecipava ai campionati nazionali di tiro a volo mentre il secondo esecutore del delitto è rimasto senza nome. Per l’omicidio di Giuseppe Montalto sono stati condannati all’ergastolo il boss latitante Matteo Messina Denaro, il capo mafia di Trapani, Vincenzo Virga, Vito Mazzara, e il palermitano Nicolò Di Trapani, boss di Resuttana. Montalto è stato riconosciuto ”Vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 e lo Stato ha onorato il sacrificio della vittima, con il riconoscimento concesso a favore dei suoi familiari,
costituitisi parte civile nel processo, dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso previsto dalla legge 512/99.
Veneziano chiede alla sindaca di Erice di avviare la procedura per l’intitolazione della strada che, secondo il nuovo ordinamento delle Autonomie locali ”non rientra negli atti fondamentali attribuiti alla competenza esclusiva del Consiglio comunale ma è di competenza della Giunta comunale”. Il segretario regionale Uilpa Polizia Penitenziaria s sottolinea che “sarebbe fondamentale far cadere l’intestazione il giorno dell’anniversario della morte di Montalto, è cioè il prossimo 23 dicembre, “così da permettere una estesa presenza di cittadini e Istituzioni per tempo informati”.
Era alla guida di un‘imbarcazione che aveva portato dalla Tunisia numerosi migranti, il presunto scafista…
Terza edizione del #trapanisìgierre in onda su Radio Cuore e su Radio Fantastica alle 12.30…
Obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per un 33enne pregiudicato di Mazara…
Seconda edizione del #trapanisìgierre in onda su Radio Cuore e su Radio Fantastica alle 11.30…
Domenica l'adesione al Manifesto Italia Gentile
Il Comitato dei genitori si dice molto preoccupato: già la settimana scorsa un caso simile…