“Vorremmo capire qual è la posizione della Regione Siciliana e se il presidente Musumeci intende costituirsi parte civile”. Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, a proposito dell’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Trapani, che riguarda i vertici dell’Airgest, con la richiesta di rinvio a giudizio – sulla quale il giudice dovrà pronunciarsi il prossimo 20 novembre – di alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale di Airgest, dei direttori, dei presidenti e vice presidenti pro tempore della società di gestione del “Vincenzo Florio” di Trapani per i periodi di propria competenza.
“Già lo scorso anno – spiegano Palmeri e Tancredi – a seguito di uno studio, di un approfondimento della situazione economico-finanziaria della gestione dell’aeroporto di Trapani-Birgi, il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle presentò un’interrogazione con la quale, vista l’inadeguatezza dei provvedimenti gestionali adottati, chiedeva al presidente Musumeci e all’assessore al ramo se intendevano proporre un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della società. Oggi – concludono i deputati M5S – vorremmo capire se la Regione intenda o meno ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali dai vertici di Airgest”.
Malversazione e falso nella gestione di Airgest, queste le ipotesi di reato per le quali la Procura trapanese aveva notificato, nel gennaio di quest’anno, gli avvisi di conclusione delle indagini a Salvatore Castiglione, Franco Giudice, Salvatore Ombra (gestione precedente), Paolo Angius, Fabrizio Bignardelli, Vittorio Fanti, Giuseppe Russo, Giancarlo Guarrera, Luciana Giammanco, Letteria Dinaro, Michele Angelo Maggio, Antonino Di Liberti, Antonio Lima, Antonino Galfano.
Paolo Angius, allora presidente del CdA di Airgest, aveva dichiarato all’Agi: “Parlerò con Musumeci e decideremo insieme il da farsi. L’indagine riguarda un tema di interpretazione tecnica, gli interventi dell’Airgest con Ryanair erano di puro marketing e fino al 2015 venivano ripartiti nel quinquennio. Nel 2016 ci fu il cambio della normativa e, da quel momento, l’intero costo iniziò a gravare su un unico bilancio. Ovviamente nel tempo abbiamo concordato tutte le scelte con i soci privati e con i soci pubblici”.
Come è noto il 99,96% delle quote dell’Airgest è detenuto dalla Regione Siciliana ma, nel periodo esaminati dai magistrati della Procura trapanese, il 49% della società era di proprietà di alcune società private mentre il 51% era in capo alla Regione.