Incendi in Sicilia, il Coordinamento SalviAmo i boschi chiede interventi strutturali e cambio di strategia

Il Coordinamento Sicilia SalviAmo i Boschi chiede al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani interventi strutturali e un netto cambio di strategia per fronteggiare gli incendi e salvaguardare il patrimonio agroforestale dell’Isola e, più in generale, del Mezzogiorno divorato in queste settimane dalle fiamme.

“Apprezziamo le parole di incoraggiamento espresse dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli durante la sua visita in Sicilia – dice Mariangela Galante, portavoce del Coordinamento –, ma c’è bisogno di ben altro per sentirsi veramente supportati dallo Stato. Gli incendi di questi giorni hanno mostrato tutte le criticità del nostro sistema di prevenzione. È vero che le temperature sono straordinarie ma non sono la causa dei roghi, esse possono semmai favorirne lo sviluppo e la propagazione e rendere pressoché inutili gli interventi di spegnimento che risultavano efficaci fino a qualche anno fa, quando si combatteva contro incendi di dimensioni più modeste, ma le cause vanno cercate altrove, nella mancanza di prevenzione e in un servizio di controllo e spegnimento ormai obsoleto e poco efficace. Senza dimenticare gli interessi sotterranei che ruotano intorno al business degli incendi e sui quali da tempo chiediamo l’intervento di un pool di investigatori”.

Per il Coordinamento SalviAmo i boschi non basta provare a fronteggiare l’emergenza con interventi tardivi e spesso inefficaci, servono interventi strutturali e un cambio totale di strategia del quale al momento non si ravvisa nessun segnale, se non a parole.

“Quello del contrasto agli incendi – spiega Galante – sarà un tema cruciale nella politica ambientale dei prossimi anni, chiediamo un intervento del ministro Cingolani perché ci sia una presa di posizione forte da parte del governo nazionale, non solo in termini di ristori per tamponare le perdite economiche, ma di misure di prevenzione, controllo e recupero intelligente del patrimonio ambientale e agroforestale andato distrutto in questi giorni in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno”.

Ornella Fulco

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