I pescatori di Marettimo, la più lontana delle Egadi, non riescono a far giungere sulla terraferma il loro pescato – come hanno esigenza di fare nel periodo invernale – sia per il diniego che ricevono dai comandanti degli aliscafi diretti a Trapani sia per gli orari del traghetto che mal si conciliano con le esigenze di commercializzazione rapida del prodotto ittico.
A chiedere l’intervento del sindaco e del prefetto, oltre che della Capitaneria di porto e un confronto con Liberty Lines, è Salvatore Braschi, presidente della cooperativa “San Giuseppe”.
“La pesca artigianale – scrive – è invocata da tutti come un’attività sostenibile all’interno dell’Area marina protetta, è rivalutata come asse prioritario dalla politica europea
per la pesca ma si scontra poi con un sistema fragile di filiera commerciale, dove il sistema dei trasporti è fondamentale per chiudere in modo redditizio la filiera, con la
vendita del prodotto ittico in conformità alle norme igienico sanitarie e a quelle fiscali previste”.
“Come può – prosegue Braschi – l’impresa, tramite la cooperativa, conformarsi alle norme igienico
sanitarie quando i tempi per il trasporto del prodotto fresco da Marettimo a Trapani non sono congrui rispetto agli obblighi di legge previsti dai regolamenti comunitari? Da un lato lo Stato italiano obbliga al rispetto delle leggi (Dura lex,sed lex) dall’altro, però, non mette il cittadino imprenditore nelle condizioni di rispettare tali obblighi.
“Se la cooperativa – spiega il presidente – tramite il pescatore chiede di imbarcare un collo di prodotto
fresco sull’aliscafo da Marettimo alle 9,55, tutto a norma sanitaria e fiscale con documenti alla mano,riceviamo un diniego dal Comando di bordo. E se siamo impossibilitati con tale corsa, si deve aspettare il traghetto alle ore
13,30, se attracca visto il porto insicuro; nel mentre il prodotto ittico si deperisce e non è più commercializzabile e la giornata di lavoro del pescatore va in fumo”.
Si chiede, quindi, alle
Autorità e agli altri soggetti coinvolti di adoperarsi affinché sull’aliscafo in partenza da Marettimo alle 9,55 (solo per questa corsa e solo per il periodo invernale (ottobre/aprile) sia allestito una area “di un metro per un metro ove poter collocare dei contenitori certificati a norma CE e sanitaria per il contenimento di prodotto ittico fresco certificato dai documenti fiscali con DDT con nome del venditore e dell’acquirente; quest’ultimo li ritirerà al porto di destinazione, cioè Trapani”. Braschi precisa che “i contenitori sono sottoposti a verifica e autorizzazione dell’Asp di Trapani.
Alle Istituzioni coinvolte si chiede di trovare prequel la soluzione più idonea per soddisfare un diritto degli operatori economici che sostengono le proprie famiglie con il lavoro di pescatore professionale. “L’occasione è anche utile – conclude il presidente della cooperativa di pescatori delle Egadi – visto che in atto vi è il rinnovo del bando di gara sul trasporti marittimi”.