Il nuovo regolamento c’è. Mancano, però, le strutture funzionanti. È stato approvato, infatti, il nuovo regolamento sulla gestione e fruizione degli impianti sportivi in città dalla Giunta di Trapani.
Un lavoro certosino, visto che il regolamento era vecchio di 25 anni. Prima di entrare in vigore, ovviamente, dovrà passare dal Consiglio comunale. Dovrebbe rispondere alle esigenze sociali attuali nel rispetto delle norme in vigore che hanno modificato radicalmente la materia.
Particolarmente interessante la “rilevanza sociale” degli impianti senza valenza economica, la cui valutazione sarà effettuata tenendo conto delle potenzialità attrattive della struttura per le attività sportive tipiche e per eventuali attività aggregative socio culturali, anche di quartiere, con il coinvolgimento di rappresentanti delle istituzioni competenti (CONI, Federazioni, etc) nonché del mondo del terzo settore, al fine di giungere all’affidamento con procedure di assegnazione semplificate.
Guarda l’intervista al vicesindaco e assessore allo Sport Vincenzo Abbruscato:
«Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto per giungere alla stesura di questo regolamento – dichiarano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore allo Sport Vincenzo Abbruscato – che ben presto auspichiamo possa ottenere la definitiva approvazione in Consiglio comunale consentendo a tante realtà sportive ed associative, anche piccole, di poter essere parte attiva del procedimento di assegnazione degli impianti. L’introduzione della casistica della gestione ad indirizzo sociale di alcuni impianti che con il tempo stiamo recuperando, specialmente all’interno dei quartieri, è fondamentale per arrivare ad un pieno coinvolgimento di tante associazioni ed enti del terzo settore che svolgono un compito importantissimo e spesso troppo poco valorizzato nell’offrire l’alternativa alla strada ove giocare o poter fare sport».
Ma su Facebook la polemica esplode: troppe sono le strutture chiuse e questo regolamento, per molti, è solo una piccolissima goccia in un oceano.
«Ma quali impianti, non c’è n’è uno funzionante – scrive Oscar Tipa, noto insegnate e atleta – . Chiacchiere, funziona soltanto il campo Coni. Pista di pattinaggio finita ma chiusa, aspettano a benedizione per aprirla oppure che spacchino tutto. Spogliatoi capo Coni reliquia di un campo operativo circa 10 anni fa. A parte questi cosa c’è di funzionante? Il marciapiede della litoranea l’unico impianto sportivo funzionante».
Ma non è il solo a prendere posizione contro l’Amministrazione su questo tema. «In tre anni non siete riusciti ad aprire neanche una palestra tra Dante Alighieri (progetto bocciato), Tenente Alberti e palestra Cappuccini – afferma Vincenzo Maltese, dirigente di Diventerà Bellissima -. Campo Coni da anni parzialmente agibile e campo Aula ancora chiuso, campetti viale Marche abbandonati e lavori straordinari al Palailio ancora da fare. Politica sportiva fallimentare sino ad oggi. La verità è sotto gli occhi di tutta la città. Le barzellette almeno fanno ridere».
Insomma, anche con la nuova regolamentazione, gli impianti sicuramente dovranno essere rimessi a nuovo e la strada è molto lunga.