Le anime non pesano: da questa considerazione fisica, ma anche poetica, “prende il volo” il viaggio dall’Inferno al Paradiso, ispirato alla Divina Commedia di Dante, proposto dalla No Gravity Dance Company di Emiliano Pellisari che, ieri sera, ha incantato e catturato anche il pubblico di Trapani al teatro “Giuseppe Di Stefano” della Villa Margherita.
Lo spettacolo di danza acrobatica immaginato e costruito da Pellisari, con le coreografie di Marianna Porceddu, ha visto in scena sei ballerini – quattro donne e due uomini – che hanno speso tutte le loro doti fisiche e interpretative in un’atmosfera tra il fantastico e il sognante.
Dopo il celebre incipit della Divina Commedia recitato da una voce fuori campo, prende il via la narrazione che trasporta lo spettatore nei gironi infernali dove spiccano, tra le anime dannate, quelle di Paolo e Francesca – a cui è dedicata una coreografia struggente, delicata, a tratti terrestre e a tratti aerea – e del Conte Ugolino. Via via i corpi dei danzatori si plasmano e si assemblano per rappresentare i Sette Peccati Capitali con grande efficacia visiva e suggestiva, come nella rappresentazione di un grande occhio nel caso dell’invidia.
Il passaggio al Purgatorio è segnato dalla presenza di una donna sospesa dentro una bolla trasparente – quasi una placenta con il suo liquido amniotico – che ricorda l’anima data da Dio e il suo libero arbitrio. Durante lo spettacolo, i ballerini si muovono nello spazio scenico come in un fluido – che li avvolge, li sospinge, li avvicina e li allontana – in un gioco ammaliante dal punto di vista visivo anche grazie all’uso sapiente dell’illuminazione.
Si sale, infine al Paradiso dove, tra le diverse scene, spicca quella dei danzatori che, avvolti da teli elastici bianchi, costruiscono una serie di figure, dalla croce alla “candida rosa”.
Pellisari, e ce lo ha ribadito lui stesso nell’intervista a fine spettacolo, usa con grande intelligenza e bravura i concetti e gli “stratagemmi” che furono del Teatro in epoca barocca: quel gusto per la rappresentazione stravagante, destinata a suscitare la sorpresa e la meraviglia dell’osservatore e che introdusse, inevitabilmente, una diversa percezione dello spazio e del tempo, e quindi del movimento, con una conseguente trasformazione delle immagini della realtà e una nuova iconografia dell’universo e dell’uomo.
Il regista e direttore della NoGravity Dance Company ricorda con piacere la definizione che di lui ha dato la grande Vittoria Ottolenghi – giornalista, saggista e tra le più celebri esperte italiane di balletto – quella di “architetto dei corpi”.
“Per costruire una scena di cinque minuti – ci ha detto – è necessario un mese di lavoro”. Già, e oltre ai corpi duttili e forti dei danzatori c’è anche il sapiente recupero di tecniche sceniche e illusionistiche – corde, specchi e altri accorgimenti “nascosti” alla visione del pubblico e che tali devono restare – che consentono ai danzatori di diventare anime fluttuanti e in grado di sottrarsi alle ferree leggi della fisica.
Così come il movimento fu uno dei temi costanti della percezione del mondo e dell’immaginario barocco, con le forme che rompevano la loro staticità e si facevano mutevoli e cangianti – si pensi anche alle sue applicazioni nell’architettura – così sulla scena il gioco di variazioni creato dai ballerini “inganna” e seduce la vista dello spettatore, assumendo aspetti sempre diversi e mai definitivi.
Una lettura della Divina Commedia – quella vista in scena a Trapani nell’ambito del cartellone estivo del Luglio Musicale Trapanese – che conferisce al viaggio iniziatico di Dante una dimensione ulteriore di espressione e che offre agli spettatori l’opportunità di volare con la fantasia per tutta la durata dello spettacolo. Le coreografie sono accompagnate da musiche che ne sottolineano le caratteristiche emotive: dalla musica world ed etnica a quella contemporanea e ai temi più classici come Bach e Mozart.
Il prossimo appuntamento con la danza – sempre troppo poca per gli appassionati trapanesi – proposto Luglio Musicale Trapanese sarà la “La Bella Addormentata”, con la Compagnia Balletto del Sud, domenica prossima 1 settembre, alle ore 21, ancora una volta al Teatro “Giuseppe Di Stefano”.
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