Il vescovo alcamese Antonino Raspanti, dal 2011 alla guida della diocesi di Acireale e da due anni anche vice presidente per l’Italia meridionale della Commissione Episcopale Italiana, entra a far parte del Pontificio Consiglio della Cultura.
Il Pontificio Consiglio della Cultura è il Dicastero della Curia Romana che coadiuva il Papa in ciò che concerne l’incontro tra il Vangelo e le culture e le relazioni della Chiesa e della Santa Sede con i mondi culturali. L’obiettivo è quello di coltivare un dialogo tra Chiesa e rappresentanti della scienza, della letteratura e dell’arte.
Il Pontificio Consiglio della Cultura è articolato in tre Sezioni: Fede e Cultura, Dialogo con le Culture e Beni Culturali. L’Assemblea plenaria del Consiglio ha luogo almeno una volta ogni tre anni e ha il compito di studiare e di definire i programmi del Dicastero, di dar vita a uno scambio di esperienze e di riflessioni sulle diverse situazioni culturali delle società contemporanee. I componenti sono nominati ad quinquennium [ndr. per cinque anni] dal Santo Padre, provengono da varie parti del mondo, e sono rilevanti personalità della Chiesa e del mondo della Cultura, nominati tra cardinali, vescovi, ecclesiastici e laici. Ad essi compete aiutare il Presidente a identificare le principali sfide culturali della Chiesa, e a stabilire le grandi linee di lavoro del Dicastero.
Un ulteriore riconoscimento per il prelato alcamese che è spesso ospite nel programma radiofonico della Rai “Si fa sera”. Da quando è stato nominato vescovo, monsignor Raspanti ha rivestito anche altri importanti incarichi tra cui quello di vice presidente per il Sud del Comitato preparatorio del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze e di presidente della Commissione per la Cultura e le Comunicazioni sociali.