Il vento di Trapani alla conquista del titolo di Capitale della Cultura Italiana 2022

È stata illustrata la candidatura del capoluogo trapanese per diventare Capitale Italiana della Cultura 2022. Una sfida che vede tra le finaliste, Taranto, Ancona, Cerveteri, L'Aquila, Pieve di Soligo, le Terre Alte della Marca Trevigiana, Procida, Verbania e Volterra

Le lacrime dell’imprenditrice José Rallo spezzano tutta la tensione di una giornata che è sembrata infinta. Trapani ha presentato in videoconferenza la sua candidatura per diventare Capitale Italiana della Cultura 2022.

Un viaggio. Culturale e non solo: con un fil rouge chiaro e diretto. Il vento. Il vento come metafora e allegoria di un qualcosa che non può passare dileguandosi, perché ritorna e permane, nella potenza del suo motu proprio, con tutta la sua forza ineluttabile di rigenerazione. E sul vento anche Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, concentra il suo discorso.

“Al vento: degli esami – afferma il primo cittadino – , che non finiscono mai. Pur vivendo un periodo di tensioni profonde, non vi nascondo forte l’emozione nel candidare Trapani, nell’immaginario collettivo l’ultima terra d’Italia, nel sud più profondo, la “periferia della periferia” dove sembra finire l’Italia: ma non la conclude, semmai la completa. Il sale e il vento hanno disegnato questa terra in cui i due mari, Mediterraneo e Tirreno, s’incontrano e si fondono, facendo diventare Trapani la rosa dei venti e delle genti, dei colori, delle religioni e delle culture, luogo di sosta delle migrazioni di uccelli un po’ come gli approdi dei disperati che attraversano il mare in cerca di futuro”.

“Ma per noi – continua Giacomo Tranchida – la candidatura non è solo rivendicare la genesi di una identità plurale e multiculturale, Capitale Italiana della Cultura significa consolidare e sostenere una visione strategica territoriale che vuol far leva sulla cultura anche quale attrattore strategico della destinazione Trapani West Sicily”.

Alla presentazione del dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2022 alla Commissione di esperti nominata dal MiBACT e presieduta dal professor Stefano Baia Curioni, non è stato solo il sindaco a partecipare. Sono stati in tanti a partecipare: l’assessora alla Cultura Rosalia d’Alì, Ignazia Bartholini, Stefania Auci, Don Liborio Palmeri, Martina Ferracane, Giorgio Dal Corso Gori e José Rallo. Tutti loro hanno portato un ingranaggio per questa presentazione.

Tutti loro hanno anche sentito il peso di una intera provincia e regione: Trapani è l’unica città siciliana tra le 10 finaliste.

Un insieme di circa 100 progetti, suddivisi in cinque macro-temi, Natura, Arte, Musica e Spettacolo, Scienza e Ricerca, Gusto, che avranno un’unica cabina di regia, espressione di quel “Patto per la Cultura trapanese” nato per valorizzare l’identità del territorio, condividendo strategie di marketing turistico-culturali.

Lunedì 18 gennaio vi sarà la decisione comunicata dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. In palio un finanziamento di un milione di euro.

“Trapani è sponda naturale del Mediterraneo per tutti i paesi del Nord Africa, luogo d’incontro e di confronto di culture e di religioni, di approdi, ieri come oggi, reca i segni di tante civiltà e si proietta con questa candidatura verso un’azione di cooperazione culturale, sociale ed economica”.  Queste sono le prime parole che sono presenti nella sintesi del dossier che è stato curato dalla professoressa Ignazia Bartholini.

Pilotare il futuro ispirandosi al passato è il leit motiv del progetto. Un viaggio in questo territorio apre i confini della conoscenza verso civiltà e culture che hanno dato un impulso all’evoluzione dell’uomo. Non solo terra di colonizzazione ma anche terra di sviluppo culturale, sociale ed artistico, culla della civiltà euro-mediterranea, in un’armoniosa trama di visioni e tradizioni. Qui la cultura ispira l’azione e suggerisce idee e modelli.

Il dossier di candidatura è una vera e propria piattaforma in cui i diversi ospiti e interlocutori si ritrovano per scambiare opinioni, creare progetti e coordinarsi creando proficue reti di collaborazioni.

Un Piano Strategico Culturale che vede la partecipazione dei Comuni, delle istituzioni, degli attori della filiera culturale, di talenti creativi, dei giovani e delle scuole, delle organizzazioni sindacali e datoriali, del tessuto imprenditoriale del territorio.

Trapani e le Policromie dell’arte, Trapani e le Policromie della musica e dello spettacolo, Trapani e le Policromie della natura, Trapani e le Policromie del gusto, Trapani e le Policromie della scienza, della ricerca e dell’innovazione. Cinque quadri emozionali che raccontano e danno vita ad un programma che contiene oltre 100 idee, tra progetti, iniziative ed eventi.

Una visione strategica e corale, che unisce persone ed energie diverse per una rinascita all’insegna della cultura. Resistenza e rigenerazione contraddistinguono la storia di Trapani.