Di Erick Cannamela
Questa recensione non contiene spoiler sul film.
Due pistoleri, il loro retaggio, una cittadina dimenticata da Dio e una leggenda. Questi sono gli ingredienti di Colomba Legend, il ritorno di Vito Colomba a Malopasso.
Quasi trent’anni dopo la realizzazione del film cult “Quattro carogne a Malopasso”, Vito Colomba torna dietro la macchina da presa, insieme al regista Rosario Neri, per realizzare il sequel, sui generis, del film che ha inventato il genere “fichi d’india western”.
Il film presenta una formula strana, da un lato rompe la quarta parete confermando che l’originale è un prodotto di Vito Colomba, che risulta gradevole sul grande schermo pur rimanendo fedele a se stesso o, meglio, diventando sulla pellicola il personaggio leggendario che tutti conosciamo. Dall’altro lato vediamo effettivamente un racconto che è in tutto e per tutto il sequel di Quattro carogne.
Seppur contenti che un nostro “paesano” realizzi un suo grande sogno e approdi sul grande schermo, non possiamo non notare sia i punti di forza sia alcune pecche di questo prodotto.
Colomba Legend va visto come un omaggio al personaggio Vito Colomba e alle sue quattro carogne, e in questo mantiene fede al materiale di base ma, di contro, si percepisce una leggerezza nei contenuti e nella forma. Per un prodotto presentato come opera di professionisti, o quasi, molti degli attori sembrano effettivamente essere quello che sono, amatoriali. La storia, purtroppo, è il vero punto debole, il film scorre ma la trama sembra più imbastita che delineata, con improbabili colpi di scena che, di fatto, spiegano ben poco e lasciano a tratti basito lo spettatore.
Dal punto di vista tecnico invece, il film soffre il budget limitato e, seppur realizzato da mani esperte e sapienti, si percepiscono le difficoltà di lavorare in una terra non abituata alle produzioni cinematografiche.
Uno dei migliori punti di forza è invece rappresentato dai siparietti musicali realizzati dagli autori stessi delle musiche che scandiscono la storia regalando risate genuine e intelligenti.
Un film da vedere in compagnia, senza pretese, per in paio di ore di surreale ironia.
Voto 2.5 stelle su 5