TRAPANI. Ad un siciliano puoi togliere tutto, ma non la gloria del suo passato, che continuerà a raccontare anche sotto un tetto cadente e dentro un palazzo vuoto.
E’ proprio il caso di Palazzo Lucatelli, come a voler prendere la filosofia gattopardiana di Tomasi di Lampedusa. Con l’ultimo crollo, accaduto lo scorso 23 novembre, sembra allontanarsi sempre più la realizzazione di quel teatro che da troppo tempo manca in città. Quel bisogno di cultura che tanto chiedono i trapanesi, ma che non trova mai una risposta.
Il complesso era di proprietà dell’ASL fino al 2004, per poi diventare del Comune di Trapani, tramite una cessione di edifici e terreni siti in Erice. In seguito, l’amministrazione comunale concede il 72% dello stabile all’ Ente Luglio Musicale Trapanese, a cui deve dei contributi mai erogati.
Nel 2015, il nuovo amministratore delegato del Luglio riesce a presentare un progetto in extremis, ricevendo la somma di 2.000.000 di euro in prossima scadenza. Parte, così, il piano per la costruzione di un Polo Culturale Polifunzionale.
“Quando nel 2014 mi insediai al Luglio – dichiara De Santis – trovai una situazione incredibile. Un finanziamento a fondo perduto era in fase di revoca per inerzia pluriennale del Comune di Trapani. Insieme al Senatore d’Alì riuscimmo a convincere la società pubblica finanziatrice (ARCUS S.p.A., oggi ALES S.p.A.) a non revocarlo. La proroga fu concessa, ma solo a patto che presentassimo, entro pochi mesi, un progetto alternativo a quello inattuabile del 2005. Non c’era, quindi, tempo da perdere e non ne perdemmo. Da lì nacque il progetto alternativo, realizzato grazie alla disponibilità di un tecnico che ha accettato di lavorare per pochi soldi, su commessa di un ente lirico dissestato e con l’avallo di un comune comproprietario, ma con le casse vuote”.
Secondo il Comune di Trapani, però, il Luglio non rispetta le procedure per la nomina del progettista e il finanziamento di due milioni di euro viene perso. “Adesso – conclude Giovanni De Santis – l’amministrazione comunale si sta impegnando per salvare i due milioni di euro ottenuti dal progetto presentato dal Luglio musicale, arenatosi per quella stessa burocrazia comunale che ha sostenuto progetti faraonici irrealizzabili. Il progetto esecutivo finanziato prevede il totale consolidamento strutturale e la parziale rifunzionalizzazione, per adibirlo a centro culturale polivalente con piccolo auditorium, caffetteria e uffici del Luglio. Il primo passo è quello di mettere in sicurezza l’area, soprattutto per i residenti. Pertanto è stato incaricato un professionista che valuti le condizioni strutturali e che stabilisca come bisogna agire”.
Non tutti i mali vengono per nuocere. L’ennesimo crollo può aver smosso la coscienza di chi si è sempre opposto ad una idea di rinnovamento. Affinchè tutto cambi bisogna che tutto rimanga com’è, beh stavolta ci auguriamo un finale diverso.
Pietro Vultaggio
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