Il governo regionale lancia il progetto “Impresa didattica”

Dopo l’approvazione della legge sul diritto allo studio e il riscontro positivo ottenuto con il sistema dell’apprendistato, il governo regionale annuncia che sarà sperimentata una nuova soluzione per creare una connessione tra istruzione e il mondo del lavoro.

«Vogliamo realizzare un equilibrio costante tra domanda e offerta di lavoro – dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – . Un obiettivo certamente non facile ed è proprio per questo che si rende necessario sperimentare nuove iniziative, partendo dalla valorizzazione del potenziale educativo e formativo. Solo in questo modo è possibile sviluppare competenze moderne che possano trovare sbocco nel sistema economico e sociale».

L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale: si tratta di un’esperienza di educazione imprenditoriale pratica, lavorativa e formativa. È indirizzata a tutti gli Istituti superiori statali tecnici e professionali della Sicilia che intendono unirsi costituendo una start-up, accedendo ad un finanziamento di 450 mila euro.

«Si tratta di una proposta inedita per la nostra regione, che consentirà di integrare la metodologia tradizionale della formazione in aula con quella on the job, permettendo ai giovani di sperimentare dal vivo un’attività lavorativa – spiega l’assessore regionale Roberto Lagalla – . Un’esperienza diretta che potrà facilitare il loro ingresso nel mercato del lavoro».

Con l’impresa didattica gli studenti, all’interno del proprio percorso scolastico, potranno partecipare all’avvio di una start-up mettendosi alla prova nella gestione dell’impresa: dai ritmi di lavoro alla realizzazione di un prodotto finale, partecipare ad un momento formativo nell’ambito di un’attività di produzione e di vendita di beni e servizi. I ricavi ottenuti con l’attività saranno investisti nella didattica.

Gli Istituti interessati al progetto dovranno riunirsi in un’associazione temporanea di scopo  coinvolgendo almeno un’impresa, un ente di formazione professionale e altre scuole superiori statali di secondo grado.

Le proposte progettuali dovranno essere in linea con i principi di green economy e blue economy e fare riferimento ad uno o più dei seguenti ambiti tematici: artigianato e manifattura (anche digitale), tessile e moda, turismo ed enogastronomia (ristoranti didattici), valorizzazione dei beni culturali, Ict – Information and Communications Technology e robotica, meccanica e meccatronica, orti didattici e trasformazione di prodotti agroalimentari.

Le start-up dovranno essere basate su attività pratiche, realizzate in ambienti idonei all’esercizio di un’attività aziendale, utilizzando spazi e attrezzature a fini didattici in conformità con l’offerta formativa presso i locali interni ed esterni alla scuola. Sono consentite spese per i costi del personale, l’acquisto dell’attrezzatura, le consulenze specialistiche e il costi derivanti dall’attività della start-up, fino ad un massimo di 45 mila euro.

Le proposte devono essere presentate all’amministrazione regionale entro il prossimo 15 novembre per una valutazione sulla qualità e coerenza progettuale. Le richieste saranno accolte in ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.