Costretto dalle circostanze, questa la cifra della decisione del medico trapanese Giuseppe Mazzarella che ha rassegnato le dimissioni da sanitario responsabile del Trapani Calcio. Stessa scelta anche per l’altro medico della società, Ettore Tocco, dal 2010 nella società granata. Entrambi i sanitari collaboravano a titolo gratuito.
Una decisione a dir poco sofferta, quella di Mazzarella, da 45 anni nella società calcistica trapanese, ma anche un segnale forte – non è escluso, infatti, che venga seguito da altri medici delle società calcistiche – che nasce dalle disposizioni che si vorrebbero inserire nei protocolli sanitari in allestimento per garantire la ripresa dei Campionati in questo periodo segnato dall’epidemia di coronavirus. Sui medici societari, infatti, peserebbe non solo la “normale” responsabilità professionale ma anche quella di carattere penale per la vigilanza dello stato di salute dei tesserati delle squadre.
Per ascoltare l’intervista del nostro direttore al dottore Mazzarella schiaccia PLAY
Già ieri Enrico Castellacci, presidente dell’Associazioni dei Medici di Serie A, aveva criticato la scelta del Comitato tecnico–scientifico che fa ricadere la responsabilità penale per l’attuazione del protocollo di sicurezza proprio sui medici sportivi. “È ovvio che dovranno essere fatte delle verifiche – aveva affermato – abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità, bisogna nominare dei medici competenti che vanno associati ai medici del calcio nel rispettare le linee guida”.
Noi speriamo che quello di Giuseppe Mazzarella non sia un addio ma un arrivederci – “avrei voluto festeggiare i 50 con il mio Trapani”, ci ha detto – e auguriamo al “dottore” – come è inteso da tutti i tifosi a Trapani – di poter tornare a gioire e soffrire per quella che è stata, prima di tutto, la sua squadra del cuore e a cui, nel 2013, ha dedicato il libro “Dal Campo Aula a San Siro”. Alla stesura di quell’almanacco di personaggi ed episodi – così come alla sua presentazione ufficiale, mi onoro di aver contribuito. Un libro che non è soltanto un tesoro di memorie personali ma di fatto, anche la celebrazione della storia del Trapani Calcio.
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