Il Consiglio comunale di Favignana dice no al parco eolico off-shore

La definizione del progetto, della sua ampiezza e del suo impatto ambientale sono insufficienti, dice il sindaco Forgione

E’ stato convocato dalla presidente Emanuela Serra con carattere
d’urgenza, e su richiesta del gruppo di maggioranza, il Consiglio comunale di Favignana per affrontare il tema della concessione demaniale marittima, di durata trentennale, di uno specchio d’acqua di 18.505.195 metri quadrati per la realizzazione di un parco eolico off-shore. L’impianto sarebbe composto da 190 turbine e dalle relative opere elettriche e sarebbe collocato al largo
dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.

La seduta si è conclusa
con l’approvazione di un documento, proposto dal capogruppo
di maggioranza Giuseppe Bannino, a sostegno della posizione già manifestata dal sindaco Francesco Forgione.
L’esposizione tecnica del progetto preliminare è stata fatta dal
direttore dell’AMP Salvatore Livreri Console che ha spiegato quali
potrebbero essere i tre punti vulnerabili, considerando la concessione
di un’area così ampia: gli impatti subacquei sulle migrazioni della fauna marina, sia per le specie ittiche, come il tonno, sia per mammiferi, come balene e capodogli; gli impatti di superficie aerea, considerando la densità delle pale, sull’avifauna migratoria; gli impatti, alla luce del posizionamento del parco eolico, sulla navigazione, considerando che sarà interdetta in quel tratto di mare e spostata, probabilmente, in uno specchio d’acqua ridimensionato tra lo
stesso parco e l’isola di Marettimo, con un’intensificazione del traffico marittimo che potrebbe portare conseguenze da un punto di vista acustico per le specie marine migranti.

A trarre le conclusioni è stato il primo cittadino delle Egadi che ha ribadito le perplessità sullo stato di progettazione del parco eolico, chiedendo di ricevere chiarimenti, certi e rigorosi, da parte
delle autorità competenti, su aspetti riguardanti la tutela dell’ambiente, le eventuali ricadute tecnico/giuridiche di competenza delle Egadi e sulle eventuali prospettive economiche a vantaggio
dell’arcipelago.

“Il mio parere, non richiesto e non vincolante, e quello del Consiglio
comunale, è contrario poiché avvertiamo tutta l’insufficienza della
definizione del progetto, dell’ampiezza dello stesso e dell’impatto
ambientale che, come illustrato dal direttore Livreri Console, può
avere sull’Area Marina Protetta e sulle rotte marittime e navali – dichiara il sindaco Forgione – . Pur aderenti, per scelta convinta, alla produzione e alla incentivazione della green energy a largo spettro e alla sostituzione in tempi brevi di tutte le fonti fossili inquinanti, anche in linea con la riconversione energetica su cui punta l’Europa, è lecito avere dei dubbi se anche il WWF e Legambiente hanno assunto
posizioni diverse. Vogliamo, fin da subito, avere un ruolo importante
in questa fase e nella successiva, rivendicando un nostro potere
contrattuale pertinenziale perché nessuno può farci accettare la
logica di una mera opera energetica che attraversa e costeggia la
nostra Area Marina Protetta per produrre energia che non arriva nemmeno sul
nostro territorio, senza avere garanzia sulla salvaguardia e tutela
dell’ambiente e delle rotte marittime”.