La mossa del duo Rallo/Bica ha scatenato la quasi immediata replica dei consiglieri comunali di Trapani Giulia Passalacqua, Dario Safina e Marzia Patti che, con una nota, si firmano “antifascisti” e rispondono alle affermazioni dei rappresentati della destra storica in provincia.
«L’articolo 3 punto 8 del regolamento dell’arredo urbano, così come modificato a marzo dal Consiglio comunale su nostra proposta – scrivono Passalacqua, Safina e Patti – , non prevede di abiurare alle proprie idee, ma prevede semplicemente che chiunque faccia richiesta del suolo pubblico debba sottoscrivere una dichiarazione in cui attesti di non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e/o naziste, di non inneggiare al fascismo e/o al nazismo, di non perseguire finalità antidemocratiche. Tutto ciò in linea con i principi e le norme della nostra Costituzione e con le nostre leggi. Nessun limite dunque alla libertà, nessuna violazione dell’articolo 21, ma solo il rispetto della Costituzione e delle leggi».
Successivamente i tre promotori della “mozione antifascista” rincarano la dose verso Michele Rallo e Giuseppe Bica.
«E allora ci vien da dire che, se davvero Rallo e Bica ci tengono al rispetto della libertà di espressione, di ogni pensiero, se davvero ci tengono al rispetto dell’ articolo 21, allora dovrebbero piuttosto preoccuparsi delle vicende che nelle ultime settimane hanno colpito il nostro paese – continuano -, ci riferiamo al caso di Rosa Maria dall’Aria, docente di Palermo sospesa dopo che alcuni studenti avevano accostato le leggi razziali al Decreto Sicurezza o alla rimozione di tanti striscioni di dissenso nei confronti dei provvedimenti promossi dal Ministro Salvini o ancora al sequestro del telefonino di una persona che si era fatta un video con il Ministro criticandolo… Orbene non credono Rallo e Bica che sia questa la privazione della libertà di espressione?».
«Infine – concludono gli esponenti dell’ala sinistra del consiglio – vorremmo sottolineare che proprio il sacrificio di tante donne e tanti uomini e che hanno combattuto per la libertà e per la liberazione dalla dittatura fascista ha permesso alle generazioni successive di poter esprimere liberamente ogni pensiero secondo il dettato dell’articolo 21 e dei valori sanciti dalla nostra Costituzione che appartiene all’intero popolo italiano».
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