In vista del 27 gennaio, Giornata della Memoria dedicata alle vittime della Shoah, sono tante le iniziative per ricordare tutti coloro che furono oggetto dello sterminio nazista che ebbe come obiettivo principale gli ebrei ma anche Rom, Sinti, dissidenti politici, disabili, omosessuali.
Forse è meno noto ai più che, tra coloro che furono oggetto di persecuzione e morte, ci furono circa 1.500 Testimoni di Geova, su un totale di 35.000 fedeli che vivevano in Germania e nei Paesi occupati dal regime nazista. Di questi quasi 400 furono giustiziati, per fucilazione, decapitazione o impiccagione, in Germania e negli altri Paesi mentre più di 1.000 morirono nelle prigioni e nei campi nazisti – dove erano contraddistinti da un triangolo viola apposto sugli indumenti – per le condizioni in cui erano costretti a lavorare oppure a causa delle torture, della fame, del freddo, delle malattie o delle scarse cure mediche.
Il 10 maggio 2019 è stata posta una targa in memoria dei Testimoni di Geova nell’unico campo di sterminio esistente in Italia, a Trieste, presso la Risiera di San Sabba, un ex stabilimento per la pilatura del riso che diventò l’unico campo di concentramento in Italia provvisto di forno crematorio.