Assolti dall’accusa di attività di gestione di rifiuti non autorizzata il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, e altre sei persone.
L’assoluzione del sindaco, nonché dell’ex responsabile del servizio igiene di Belice Ambiente, Giacomo Pantaleo, era stata chiesta dal pm Volpe che invece, aveva chiesto la condanna a 8.000 mila euro di ammenda per l’ex vice sindaca Antonella Marcella Pellegrino, l’ex assessore Luca Badalucco e per tre tecnici del Comune: Vincenzo Tumbarello, dirigente del settore Lavori pubblici e Patrimonio, Gaspare Salvatore Anastasi, responsabile del Verde pubblico, e Maurizio Giuseppe Cocchiara, geometra. Il giudice Lorenzo Chiaramonte ha assolto tutti.
“Tre anni, tre lunghi anni, di processo. Oltre 30 testimoni, 8 imputati, una ventina di udienze, spese processuali e legali per un totale di almeno 100 mila euro, prime pagine e svariati ar
ticoli sui giornali. Tutto questo per quattro, dicasi quattro, sacchetti di immondizia raccolti lungo le coste che le associazioni di volontariato in una domenica di giugno, come fanno oramai da anni, avevano recuperato e portato all’isola ecologica comunale. Luogo regolarmente autorizzato e lo sapevano tutti fin dal primo istante”. Così ha commentato sulla sua pagina Facebook il sindaco Giacalone secondo cui si è trattato di “un processo che, in realtà, non avrebbe mai dovuto iniziare”.
“Eppure – prosegue il primo cittadino di Petrosino – sono rimasto in totale silenzio a subire ogni cosa. Così, per come sono: profondamente rispettoso delle istituzioni, della giustizia e della verità. Ho continuato a battermi ogni giorno per tenere pulitissima la mia Petrosino. Nonostante le eterne emergenze rifiuti che ogni Comune della Sicilia deve affrontare da decenni. Nonostante le cataste di rifiuti visibili per le vie delle altre città, in disprezzo a qualunque norma di igiene e sanità”.
La sentenza di assoluzione è stata pronunciata lo scorso 23 dicembre: con formula piena perché il fatto non sussiste. I fatti contestati risalgono al giugno 2016 quando l’amministrazione di Petrosino autorizzò l’attività di deposito di quei rifiuti – in via straordinaria e transitoria – nell’area vicina al depuratore.
“Sono felice pure per loro – ha commentato il primo cittadino riferendosi agli altri imputati – perché sapevo perfettamente che non avevano sbagliato nulla. Sinceramente vi dico che non provo alcun risentimento nei confronti di chi ci ha accusati ingiustamente ma, di certo leggerò con molta attenzione la sentenza perché in futuro non succeda ad altri di passare quello che abbiamo passato noi. E perché un sindaco scomodo non si elimina così”.
“Dedico questa vittoria ai cittadini che avete sempre creduto in me ma, in particolare, alle associazioni di volontariato che con noi si battono per rendere Petrosino un luogo migliore. Proprio per loro mai, nemmeno per un istante, ho esitato a portare sulle spalle questo fardello. E Petrosino migliore lo è veramente, ora più che mai deve continuare ad essere una città pulita. In tutti i sensi”.
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