Gesap annuncia azione legale per inserzione di #sevolovoto su aeroporto. Il comitato: nessun contenuto diffamatorio

Se volevano attirare l’attenzione hanno ottenuto il risultato. L’iniziativa del Comitato #sevolovoto a difesa dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi di pubblicare sul Giornale di Sicilia di ieri un’inserzione a tutta pagina sulla crisi del “Vincenzo Florio” non ha mancato di suscitare reazioni ad alti livelli, “complice” anche un lancio Ansa che, erroneamente, ha attribuito la pubblicazione ad Assaeroporti, associazione che riunisce e rappresenta 33 società di gestione per 43 aeroporti italiani.

L’associazione ha precisato di non avere “mai richiesto la pubblicazione di un avviso a pagamento né sul Giornale di Sicilia né su altro quotidiano nazionale o locale, in merito alla questione dell’aeroporto di Trapani”.

I vertici dell’associazione hanno precisato che “mai Assaeroporti avrebbe potuto inserirsi su una tematica che riguarda due società associate e che coinvolge questioni più ampie relative alla politica del trasporto aereo in Sicilia, oggetto di particolare attenzione da parte delle massime istituzioni regionali”.

E mentre Assaeroporti ha reso noto di riservarsi “ogni più ampia azione a tutela delle proprie ragioni, diffidando chiunque dal diffondere notizie false e come tali palesemente inattendibili, posto che in nessuna occasione i vertici dell’Associazione si sono permessi di rilasciare dichiarazioni come quelle erroneamente attribuitele o comunque di interferire su tematiche così specifiche che meritano assoluto rispetto e autonomia”, la Gesap – la società di gestione del “Falcone e Borsellino” di Palermo – ha fatto sapere, tramite il presidente Tullio Giuffré, di aver già dato “mandato a un proprio legale per la verifica dell’entità del risarcimento del danno subito all’immagine dell’azienda e a tutela della medesima, riservandosi di valutare le azioni da intraprendere davanti alle competenti autorità giudiziarie. In mancanza di immediata rettifica – ha concluso il presidente di Gesap – con le stesse modalità di evidenza mediatica, a cura e spese degli stessi inserzionisti, si agirà anche in sede penale”. La Gesap – prosegue la nota della società – inoltre “vigilerà su eventuali altre dichiarazioni inappropriate, false e diffamatorie, sulle testate giornalistiche come sui social, sull’attività produttiva e sulle scelte commerciali della società da chiunque altro soggetto sia esso privato o pubblico, riservandosi azioni risarcitorie”.

I componenti del comitato #sevolovoto – che ieri pomeriggio ha tenuto una riunione a Marsala – per bocca di Luca Sciacchitano – si sono detti sereni in merito ad eventuali risvolti giudiziari della loro iniziativa: “Abbiamo fatto visionare preventivamente ad un avvocato il contenuto della nostra inserzione – ha detto – e non è stato riscontrato alcun contenuto potenzialmente diffamatorio”.

Nella pagina a pagamento pubblicata sul Giornale di Sicilia, il Comitato #sevolovoto ha lanciato un appello al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, per porre rimedio alla crisi che ha colpito l’aeroporto di Trapani Birgi; crisi di cui avrebbe beneficiato l’aeroporto di Punta Raisi con un travaso di passeggeri (-1 milione a Birgi e +1,3 milioni a Palermo).

“Il maggior azionista di Gesap (il Comune e la città metropolitana di Palermo, che detengono circa il 73% delle quote della società che gestisce lo scalo del capoluogo siciliano, ndr) si bea sui social dell’incremento del passeggeri sull’aeroporto di Punta Raisi – si legge nell’inserzione sul Giornale di Sicilia – dopo averli scippati all’economia di un territorio povero come quello di Trapani. Il vantarsi pubblicamente di un successo ottenuto alle spalle di un territorio limitrofo, appare ai cittadini di Trapani un atto di strumentalizzazione politica che non riusciamo a far passare sotto silenzio”.

I dati sulla popolazione residente a Trapani e in provincia, dimostrano che il picco demografico coincide con il periodo di maggiore traffico passeggeri a Birgi, il 2013, e che da quel momento il decremento è stato costante, tanto che nel messaggio i Trapanesi vengono definiti “profughi economici di una terra che ha perso spirito solidale” e “cannibale” il tipo di politica esercitata nei confronti del territorio trapanese.

Il comitato ha voluto smentire il sindaco Orlando quando “afferma che non intende accollarsi i debiti di Airgest e che una volta ripianati i debiti, ‘il giorno dopo’ è disposto a realizzare questa fusione/incorporazione. Ebbene nel rassenerare questo signore sul fatto che Airgest oggi non ha debiti, tanto che nelle casse dell’ente ci sono circa 9 milioni di euro, la sproniamo, presidente Musumeci a porre in essere qualsiasi iniziativa che possa restituire alla provincia di Trapani un ritorno di economia sana e florida”.