Garuccio: “Bene i volontari che si occupano dei cani randagi ma necessario aprire il nuovo canile comunale”

“I volontari che si occupano dei cani, togliendoli dalla strada, prendendosene cura, vanno elogiati ed appoggiati dai cittadini ma, soprattutto, dall’amministrazione comunale che necessariamente deve supportarli attraverso la indispensabile apertura del canile comunale, dove essi stessi potrebbero svolgere il loro servizio di volontariato”.

Così la consigliera comunale Anna Garuccio interviene sulle criticità della attuale gestione del randagismo e del soccorso ad animali feriti o in difficoltà sul territorio di Trapani.

“La città di Trapani – prosegue Garuccio – è infatti dotata di un potenziale buon canile, sito in contrada Cuddia, costruito con soldi pubblici, e la cui apertura è vincolata all’esecuzione di importanti lavori. L’amministrazione comunale, secondo quanto scrive la Regione, ha il dovere di eseguire tali lavori, dalla stessa indicata con nota protocollata, entro e non oltre la data del 31 dicembre, onde evitare il recupero dell’intero finanziamento da parte della Regione stessa”.

La consigliera comunale sottolinea che “l’assessore Ninni Romano, infatti, visto che la prima scadenza ricadeva lo scorso 30 giugno, lo scorso 17 aprile ha chiesto una proroga di 6 mesi, necessaria al fine eseguire i lavori per rendere idonea la struttura. Nonostante quanto premesso, oggi, 7 dicembre, i lavori non sono ancora iniziati e – per quel che mi riguarda – non sono a conoscenza di prossimi interventi”.

Lunedì prossimo il Consiglio comunale voterà la modifica dello Statuto della Trapani Servizi e – afferma Garuccio – “secondo le dichiarazioni del primo cittadino sarà proprio tale partecipata a gestire il canile di contrada Cuddia. Come farà la stessa, in così poco tempo, ad intervenire è per me un mistero e mi chiedo il motivo per cui si sia perso tutto questo tempo. Se la restituzione delle somme alla Regione venisse scongiurata e il canile aperto, ciò permetterebbe al Comune di Trapani di risparmiare le migliaia di euro utili al mantenimento dei cani al canile di Caltanissetta e, cosa altrettanto importante, agevolerebbe il lavoro di tanti volontari che spesso, pur di fare il bene dell’animale, come accaduto per il sopralluogo di Xitta effettuato dai signori Rizzi e Giorgio, custodiscono cani anche con microchip intestati ad altre persone e, seppur in buone condizioni di salute – conclude la consigliera comunale – secondo quanto riportato dal veterinario al termine della verifica, adibiscono, nella loro casa, una stanza dove i cani possono espletare i loro bisogni fisiologici”.