“Furbetto del cartellino” scoperto al Comune di Trapani. Un dipendente comunale 55enne è stato licenziato in tronco dall’amministrazione perché attestava falsamente la sua presenza in ufficio. Il licenziamento è avvenuto nel primo fine settimana di ottobre. Il provvedimento è stato firmato dal Segretario generale del Comune, Alfonso Spataro, nelle vesti di responsabile dell’ufficio unico per i procedimenti disciplinari.
La pesante sanzione disciplinare è stata determinata ai sensi dell’articolo 55quater del decreto legislativo 165 del 2001, la cosiddetta “legge Madia”.
Il comportamento scorretto del dipendente, secondo quanto verificato dagli uffici comunali, si ripeteva dal 2018. Nel dettaglio, l’ormai ex dipendente chiedeva al dirigente del proprio settore dei brevi permessi per allontanarsi dall’ufficio per motivi personali che gli venivano accordati. Al momento di utilizzare il badge per segnalare l’uscita, però, l’uomo anziché utilizzare il corretto codice identificativo, inseriva quello che corrisponde al “servizio fuorisede”. In questa maniera il sistema non contabilizzava le ore da recuperare e quindi il dipendente risultava al lavoro, quando, in realtà, si era allontanato per questioni personali.
Il dipendente comunale, che aveva un contratto a tempo indeterminato, è stato licenziato senza preavviso, come dispone in casi del genere la legge Madia.
È plausibile ipotizzare che ora le carte saranno trasferite all’Autorità giudiziaria competente e che possa essere avviata un’indagine per truffa ai danni del Comune.
Il decreto furbetti del cartellino è un provvedimento inserito nella Riforma PA Madia, al fine di contrastare l’assenteismo dei dipendenti pubblici che timbrano e poi vanno in palestra, a fare la spesa o il secondo lavoro. Il fenomeno, che ormai in Italia ha preso il nome di “furbetti del cartellino”, è in continua crescita, malgrado i primi arresti e sospensioni.