Ultimo saluto, stamattina, al Cimitero comunale di Trapani, Ousmane Kone, il 22enne migrante originario del Mali rimasto ucciso nell’incidente stradale avvenuto sabato scorso sulla strada statale 115 nelle vicinanze di Xitta.
I due fratelli, giunti uno da Catania e l’altro dalla Francia, e una trentina di migranti di diverse nazionalità, hanno preso parte alla cerimonia funebre secondo il rito islamico. La salma è stata lavata e ricoperta di unguenti e poi avvolta in un lenzuolo bianco. Poi è stata collocata nella bara messa a disposizione da una agenzia funebre di Paceco che si sta anche occupando delle procedure per il rimpatrio.
Tutti i presenti hanno pregato per il suo spirito ma è stato anche un momento di riflessione sull’accaduto e gli imam hanno consigliato e ricordato ai ragazzi di essere prudenti e attenti, quando vanno in giro sulle biciclette la notte, e di usare luci e giacchini catarifrangenti.
Una donna, che passava nei pressi della Camera mortuaria, si è fermata a pregare. “Sono una madre – ha detto – e qui ho sepolto mio figlio, posso capire il dolore di questo momento”.
I due fratelli del giovane saranno messi nelle condizioni – ci ha detto Maria Pia Angileri, assistente sociale e responsabile dello Sprar di Trapani dove Kone era ospite fino allo scorso 25 gennaio – di accompagnare la salma in Mali.
Ousmane Kone era giunto a Trapani ancora minorenne ed era stato ospitato in diversi centri di accoglienza fino a terminare il suo percorso di integrazione nello Sprar gestito dalla cooperativa Badia Grande. Il personale e gli amici della struttura erano rimasti il punto di riferimento per il giovane che aveva trovato alloggio e faceva qualche lavoretto a Paceco.