Celebrato anche a Trapani il 205° anniversario della fondazione dei Carabinieri, nati a Torino il 13 luglio 1814.
Anche quest’anno si è rinnovata la tradizione che vede i militari dell’Arma di tutta Italia festeggiare la solenne ricorrenza nel giorno in cui la Bandiera fu insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare, il 5 giugno 1920, per l’eroica partecipazione dei Carabinieri al primo conflitto mondiale.
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“La Festa dell’Arma – ha detto il comandante provinciale colonnello Gianluca Vitagliano – è per consuetudine il momento dei bilanci. Ragionando sulle tendenze non possiamo che condividere con voi la nostra soddisfazione. L’attività repressiva è in costante aumento come testimoniano gli arresti e le denunce. La prevenzione, grazie al continuo coordinamento e ricettivo e disponibile dialogo, registra da un lato il calo dei reati in genere, soprattutto di quelli più efferati e di quelli contro il patrimonio, e al tempo stesso un aumento della proiezione esterna dei reparti. Vivere il territorio significa non restare chiusi nelle Caserme. A fronte di questo sforzo, con orgoglio possiamo affermare che non è venuta meno la prossimità al cittadino. Né sono state accantonate tutte le iniziative tese a costruire il senso di legalità a fianco dell’associazionismo e delle scuola cui rinnoviamo la disponibilità piena ad assumerne di nuove.
Tutto ciò è stato possibile attraverso la piena valorizzazione del modello operativo dell’Arma dei Carabinieri, che vede nella Stazione il suo elemento cardine, il simbolo della legalità, dell’accoglienza, della vicinanza e dell’ascolto. È proprio nella capacità di ascolto – ha proseguito Vitagliano – anche nei momenti di vita che non attengono propriamente alla sicurezza pubblica, ma al bisogno privato, familiare, che nelle Stazioni realizziamo quell’ immagine del Carabiniere che è universalmente amata.
La fiducia che i Carabinieri si sono conquistati in Italia ed all’estero passa non solo per la professionalità, lo scrupolo e la generosità degli uomini, ma soprattutto per il rispetto delle idee di tutti. Ed è questo che la gente si aspetta da noi: non indulgere in parole, ma rispondere nei fatti, sul campo”.
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