Il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli affida il sudore e la fatica umana, con le sue speranze e le sue contraddizioni alla Madonna di Trapani nella celebrazione svoltasi oggi pomeriggio in occasione della solennità della patrona della Diocesi.
Ecco il testo integrale della sua omelia: “A te, Maria, chiediamo di entrare nella casa dei nuovi nati del nostro territorio. Tu che porti sulle braccia il bambino Gesù con tanta tenerezza, accogli il sudore del volto di ogni bambino e bambina appena nati; accogli il sudore delle loro mamme e dei loro papà. La Parola di Dio oggi ci parla della sofferenza della maternità: tu, Maria, ci insegni a guardare il volto di Eva, la madre di tutti i viventi, rigato da uno speciale sudore fatto di tenerezza e di preoccupazione; tu, nostra Signora di Trapani, accogli gli interrogativi e le speranze di ogni giovane donna affinché intraveda la possibilità di aprirsi all’amore e alla vita come altissima vocazione a collaborare col disegno di Dio Creatore.
Entra, Maria, nei reparti degli ospedali e delle cliniche. Entra e aiutaci ad accogliere ogni bambino: aiutaci affinché a nessun bambino sia impedito di nascere in queste nostre comunità illuminate dal tuo volto; aiutaci a sostenere ogni donna nel portare a compimento la maternità con tutta la concretezza morale e materiale necessaria. Tu, Maria, entra nelle imbarcazioni di fortuna e aiutaci ad accogliere fino in fondo la dolcissima maternità approdata nei giorni scorsi a Marettimo e su tutte le coste del continente europeo! Che a nessun bambino nato o concepito nella traversata del Mediterraneo sia impedito di fiorire e crescere nei Paesi del nostro vecchio mondo. Ne portiamo tutti la responsabilità umana e religiosa, aldilà delle strumentalizzazioni che dividono l’universo social e politico.
Nel nostro territorio ci sono tanti altri volti che sudano senza essere pienamente riconosciuti. Col tuo volto di madre e maestra, Maria, accogli il sudore del volto di tutte le donne e gli uomini impegnati nella fatica dell’educazione dei figli propri e degli altri. Entra nelle scuole e nelle università. Aiutaci a capire ancora di più l’importanza di sostenere culturalmente ed economicamente il lavoro di coloro che si prendono cura delle nuove generazioni. Un sudore poco conosciuto e poco apprezzato! Il beato Pino Puglisi ha donato la vita per dedicarsi totalmente alla crescita di ragazzi e ragazze, insidiati e spesso controllati da tante forme di manipolazione mafiosa. E il sudore della formazione di uomini e donne pienamente liberi e responsabili.
Accogli, Maria, Il sudore del volto di chi lavora sul mare e sulla terraferma, nel commercio e nel turismo, nella medicina e nello sport, nell’industria e nell’agricoltura. In ogni attività umana. È un campo immenso, attraversato da tante contraddizioni.
Aiutaci, Maria, a promuovere e benedire l’operosa collaborazione di tutti i nostri giovani al disegno creativo di Dio. Entra nelle nostre case e guarda il sudore del volto dei lavoratori del nostro mondo. Il tuo volto, o Madonna di Trapani, ispiri i volti che moltiplicano in modo onesto il pane nel nostro territorio; la fermezza del tuo volto freni la mano di chiunque manipola in modi diversi la crescita dei frutti del nostro lavoro.
Il tuo volto “sudato”, o Maria, illumini soprattutto chi ha perso il lavoro o ancora non riesce a trovarlo. Entra nelle nostre istituzioni e sollecita ogni uomo e donna di buona volontà a lavorare per le risposte urgenti attese dalle nuove generazioni. Tu che visiti santa Elisabetta, illumina il lavoro dei volontari, che facilitano la storia di chi è in difficoltà e accelerano la conquista di nuovi orizzonti. Infine, Maria, entra nelle case e nelle realtà in cui la vita va spegnendosi: il “sudore della morte” non trovi nessuna persona nell’abbandono. Ispira la vicinanza dei familiari, anche a prezzo di grosse rinunce; rafforza lo zelo dei nostri sacerdoti nella cura amorevole dei malati gravi”.