Favignana, il Comune consegna attestato di riconoscimento ad un gruppo di detenuti

Hanno partecipato ad un progetto di utilità sociale

Un attestato di riconoscimento a dieci detenuti della Casa circondariale “G. Barraco” di Favignana, che per sei mesi hanno partecipato ad un progetto di utilità sociale, è stato consegnato avvenuta nel corso di una cerimonia ufficiale nella sala consiliare di Palazzo Florio a Favignana,

“È un riconoscimento dato a cittadini che hanno la necessità di essere riaccolti dalla società e che si sono messi a servizio della comunità – ha dichiarato il sindaco Francesco Forgione – Per noi ha avuto un grande valore consegnare questo attestato, non a dei detenuti, ma a dei cittadini della nostra comunità e del nostro Paese. La pena di chi ha commesso un errore nella propria vita non deve essere punitiva, ma riparativa. Una società che non sa riaccogliere chi ha sbagliato è una società che non ha futuro e la nostra democrazia ha bisogno di ritornare allo spirito della Costituzione”.

Il progetto di utilità sociale, totalmente a carico del Ministero della Giustizia, ha riguardato il rifacimento delle aiuole di Palazzo Florio e di alcuni spazi verdi dell’isola, la pulizia delle spiagge, del Cimitero, del Centro sociale di piazza Matrice e delle aree antistanti il Centro anziani e la scuola.

Alla cerimonia di consegna degli attestati ha partecipato anche il responsabile dell’Area educativa del carcere dell’isola, Eugenio De Martino, che ha voluto pubblicamente ringraziare il primo cittadino.
“Con questa attestazione, il sindaco ha dato un segno concreto della sensibilità che l’Amministrazione ha nei confronti degli ospiti della Casa di reclusione – ha dichiarato – . Un progetto che ci ha consentito di inserire un numero di detenuti significativo che ha dato un contributo importante al territorio. Mi piace sottolineare che in questi ultimi decenni, più volte, la Casa circondariale di Favignana è stata quella con il minor numero di recidiva in Italia, di persone cioè che, una volta uscite dall’Istituto, non sono più tornate a delinquere”.