Ex convento “Principe di Napoli”: il Comune ne rientra in possesso definitivamente

Il Comune di Trapani ha ripreso ufficialmente il possesso del “Principe di Napoli” dopo una lunga querelle giudiziaria con gli ex occupanti. Lo scorso febbraio il TAR di Palermo ha respinto l’istanza cautelare presentata dalla cooperativa PFSS, nella qualità di ente gestore dell’Accademia di Belle Arti “Kandinskij”, contro la richiesta formulata dal Comune di Trapani il 11 ottobre 2019 di restituzione dell’immobile di via Dei Cappuccini nei pressi di piazza Generale Scio.

In seguito a ciò, ritenendo l’occupazione dell’immobile da parte dell’Accademia priva di valido titolo dopo l’ordinanza del TAR, l’Ufficio Patrimonio del Comune di Trapani ha emesso l’ordinanza dirigenziale di sgombero con cui vengono concessi all’occupante giorni trenta per ottemperare.

I giudici amministrativi hanno ritenuto che “il ricorso, ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare, non appare sorretto da sufficienti profili di fondatezza tali da farne ipotizzare un esito favorevole nel merito”.

L’emergenza coronavirus ha generato alcuni ritardi ma il Comune ora è dentro l’immobile e, secondo quanto riferisce l’assessora Andreana Patti, ha iniziato anche l’inventario per capire cosa è di proprietà dell’Accademia di Belle Arti “Kandinskij” e cosa della Città di Trapani.

Una situazione che sblocca anche altri progetti cittadini. L’amministrazione, infatti, ha inserito lo stabile, insieme alla Casine delle Palme, in un bando di riqualificazione dell’ANCI (chiamato “SINERGIE”) per la nascita di un sistema/polo fisico territoriale permanente di progettazione partecipata con i giovani in ambito di (Ri)Generazione Urbana e la riqualificazione urbana di specifiche aree del territorio di Trapani e di Alessandria mediante l’attivazione di modelli di network giovanili, start up di impresa e di co-progettazione.Questo avviene grazie ad un progetto che è stato ammesso e verrà finanziato dall’Anci. Lo stesso “Principe di Napoli” potrebbe diventare la “casa delle associazioni”, un luogo dove le stesse potrebbero riunirsi e avere una sede.

I firmatari di “SINERGIE” sono l’Unione degli Assessorati alle Politiche Socio Sanitarie e del Lavoro, la società cooperativa sociale Badia Grande, l’associazione Trapani per il Futuro, l’associazione Unione Provinciale degli Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese, l’associazione politico culturale Agorà, l’APS Don Bosco con i giovani. I fondi previsti sono € 278.500,00.

Il complesso “Principe di Napoli” è conosciuto anche come ex “Convento di Santa Lucia”. La chiesa dell’Epifania e il convento furono edificate dai padri Cappuccini nel 1619. È comunemente conosciuta come chiesa di Santa Lucia perché, fino a qualche decennio fa, nei primi giorni di dicembre, era tradizione dei trapanesi recarsi per fede nella chiesa dei Cappuccini per assistere alla “tredicina” in onore di Santa Lucia.

Poi il 13 dicembre, nella ricorrenza della festività liturgica della Martire siracusana, la chiesetta si riempiva di fedeli in preghiera ed era uso passare un po’ di bambagia sulla statua della Santa per invocarne la sua protezione. Nel 1873 accogliendo la proposta della Congrega del Purgatorio, destinò l’ex Convento dei Cappuccini in un ospizio per accogliere anziani, poveri e inabili al lavoro.

L’Ospizio venne inaugurato nel 1877 e dedicato al “Principe di Napoli”. Mantenne questa destinazione fino al 1965. Nel 1992, l’ex convento, venne destinato a “casa albergo per studenti universitari” per alloggiare gli studenti fuori sede che avrebbero frequentato i corsi del Polo Universitario di Trapani.