Les jeux sont faits: in un modo o in un altro la condotta di via Libica, che collega le pompe di adduzione di via Marsala al depuratore consortile di Nubia, verrà rifatta.
L’annuncio arriva, un po’ a sorpresa, da parte degli assessori Dario Safina e Ninni Romano all’interno della nostra trasmissione TrapaniSì Live in onda su Facebook. Durante la diretta, infatti, Safina riceve la telefonata tanto attesa, il via libera. “Ho appena parlato con il sindaco e con il dirigente Petrusa: accenderemo un mutuo per finanziare i lavori. Questa è un’opera fondamentale e noi vogliamo tutelare i cittadini e l’ambiente”.
“Abbiamo, però, solo una cartuccia – spiega Ninni Romano sempre in diretta – non possiamo sbagliare: andrà fatto prima uno studio per capire quale delle due condotte utilizzare per il metodo trenchless: una guaina che va inserita all’interno della vecchia condotta, una calza che risolverebbe tutto. È chiaro, però, che se gli studi non ci diano la certezza della riduzione dei problemi, io non autorizzerò mai un lavoro del genere: non abbiamo intenzione di sprecare un euro dei cittadini”.
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Le ipotesi sono due: € 2.561.000,00 nel caso di scelta della soluzione trenchless e € 4.000.500,00 per l’esecuzione tradizionale in trincea con materiale plastico. A scriverlo è l’ingegnere Eugenio Sardo nella sua relazione generale sulle condizioni della condotta ad inizio del 2019.
Safina, politicamente, difende il fatto di essere stata la prima amministrazione ad aver effettuato uno studio del genere. “Chi ci ha preceduto ha fatto la cicala ma non ha pensato al futuro: noi siamo formichine e vogliamo risolvere la situazione definitivamente”.
Le tecnologie trenchless, o “no-dig”, costituiscono una serie di sistemi e tecniche che permettono la posa, il risanamento e la sostituzione delle reti dei sottoservizi con un limitato o nullo ricorso agli scavi a cielo aperto. Tali soluzioni hanno un elevato contenuto tecnologico e richiedono, pertanto, un alto livello di professionalità da parte di chi le adotta.
Questi sistemi sono, almeno per il materiale impiegato, spesso coperti da brevetto industriale per cui la scelta della soluzione tecnologica una volta eseguita costringe a rivolgersi ad un unico fornitore.
Questo, a detta dell’ingegnere Sardo, è una problematica, però, superabile visto che esistono due precedenti con la Regione Lombardia e il Comune di Pavia.
Con questa tipologia i lavori complessivamente dovrebbero durare 295 giorni, pari a circa 10 mesi, compreso la progettazione. La SP 21 che collega Trapani a Marsala, in questo caso, subirebbe dei restringimenti in corrispondenza dei pozzetti di tiro ed infilaggio.
La seconda ipotesi, sarebbe invece più tradizionale con scavi e sostituzione totale della condotta. In questo momento viene esclusa dall’Amministrazione. Il costo di € 4.000.500,00 è riconducibile all’utilizzo di tubi in materiali plastici. Qualora invece si volesse usare la ghisa, l’ammontare aumenterebbe a più di 4 milioni e mezzo.
I lavori sarebbero totalmente diversi: i tempi si allungherebbero, più che raddoppiati. Circa due anni e cinque mesi e soprattutto la chiusura al transito di metà carreggiata della SP 21 per almeno 400 giorni consecutivi corrispondenti ad una produzione di 250 metri ogni mese.